Avrebbero creato e gestito falsi depositi fiscali di prodotti alcolici, attraverso i quali avrebbero simulato la movimentazione di grandi quantitativi di birra, frodando il fisco per circa 70 milioni di euro sia di tasse che di imposte e accise sugli ‘spiriti’.
Per la Procura di Agrigento, la ‘mente’ dell’organizzazione criminale smantellata – 16 persone in tutta Italia sono state fermate – è Francesco Cimieri, 53 anni, calabrese ma da tempo residente a Londra.
L’uomo era tornato in Italia per sposarsi, e gli investigatori, sulle sue tracce già da mesi, hanno atteso che pronunciasse il fatidico sì per poi arrestarlo nel corso dell’operazione “Crminal drinks”.
I magistrati sono intervenuti la mattina dopo il matrimonio, prima che Cimieri partisse per il lussuoso viaggio di nozze programmato. In carcere sono finiti anche diversi invitati al banchetto.
“È stata l’ occasione per decidere di intervenire – ha detto il pubblico ministero Andrea Maggioni – perché l’ indagato era in Italia. Abbiamo, quindi, pensato di fare scattare i fermi dandogli però il tempo di sposarsi”. Il provvedimento è scattato per sedici dei quarantacinque indagati. Due sono latitanti.
La base operativa dell’organizzazione sarebbe stata a Favara, in un deposito ‘fantasma’ affittato da un architetto, Antonio Crapanzano, ritenuto un componente dell’organizzazione.
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