Una discarica abusiva di circa 25mila metri quadrati è stata sequestrata dai carabinieri del Villaggio Mosè nel territorio agro tra Agrigento e Palma di Montechiaro in località Rocca di Corovo Sfondato Soprano.
Nella discarica erano stati depositati mobili vari, fusti di vernice vuoti, materiali edili di risulta, e lastre in eternit. Avviate le indagini per risalire ai responsabili dell’abbandono dei rifiuti.
Quella sequestreta nelle scorse ore dai carabinieri è solo l’ultima discarica abusiva in ordine cronologico scoperta. A fine agosto, i militari del nucleo operativo Ambientale della Guardia Costiera di Catania, su disposizione della procura della Repubblica del capoluogo etneo, eseguì una operazione di polizia ambientale in un’area compresa tra il torrente Acquicella e lo storico quartiere di San Cristoforo.
Quattro le persone denunciate alla Autorità Giudiziaria, tra cui i proprietari del terreno e la titolare di una nota ditta di autodemolizione della provincia etnea, che in concorso tra loro avevano messo in atto un vasto traffico di smaltimento di rifiuti pericolosi ed autovetture, alcune delle quali provento di furto. Una vasta area superiore a 5.000 metri quadri, è stata posta sotto sequestro con annessi capannoni industriali all’interno dei quali veniva svolta l’illecita attività di smantellamento di auto e materiali provenienti da scarti industriali. I reati ipotizzati vanno dalla gestione di rifiuti non autorizzata, alla discarica abusiva di materiali pericolosi, alla ricettazione.
All’interno del complesso adibito a centro di raccolta abusivo, privo di alcuna tipologia di autorizzazione era usuale procedere a stoccaggio e smaltimento di ogni genere di rifiuti tale da determinare un depauperamento dello stato luoghi. Inoltre la struttura funzionava anche quale succursale abusiva di società autorizzate alla demolizione di autovetture, per lo svolgimento di tutte quelle attività non legalmente consentite presso le aree di deposito.
Gli scarti ferrosi e di diversa natura, anche pericolosa, venivano ammassati senza alcuna idonea protezione e depositati sul piazzale dello stabilimento in aree non pavimentate ed esposti all’azione degli agenti atmosferici, determinando copioso percolato e l’infiltrazione nel sottosuolo. Non mancano casi ampiamente documentati dagli investigatori di auto rubate che all’interno della struttura venivano smantellate e rivendute parzialmente a terzi soggetti, nonché incendi finalizzati alla distruzione del materiale non riutilizzabile.
Nel pomeriggio del 6 agosto i carabinieri di Porto Empedocle intervennero sulla S.S. 115 presso la sede dell’ex area industriale di Italcementi sequestrando una vera e propria discarica abusiva costituita da diverse tipologie di rifiuti, tra cui anche speciali e pericolosi. L’area sottoposta a sequestro è di circa 350 mq ed è stata messa a disposizione della procura della Repubblica di Agrigento che ha aperto un’inchiesta per l’ipotesi di reato di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti di cui se ne occuperà la Stazione di Porto Empedocle.