False arance di Ribera DOP, di provenienza non certificata e lavorate da aziende non autorizzata e distribuite nelle piattaforme della GDO (grande distribuzione organizzata) sono state scoperte dai funzionari dell’Ispettorato Centrale della Tutela e della Qualità e Repressioni Frodi dei prodotti Agroalimentari della Sicilia (ICQRF), insieme agli agenti vigilatori incaricati dal Consorzio di tutela Arancia di Ribera DOP, hanno effettuato in aziende che lavorano le arance.
L’ispezione e le arance tarocc…ate
Nell’azienda di lavorazione, ubicata al di fuori del territorio di produzione, l’ispezione ha permesso di verificare la provenienza e tracciabilità delle arance, l’assenza delle relative autorizzazioni per la lavorazione della produzione di arancia di Ribera Dop, la destinazione nelle piattaforme della GdO.
Multe a due supermercati
I funzionari hanno redatto i verbali cui seguirà l’eventuale irrogazione delle sanzioni. In due supermercati, i funzionari hanno accertato la presenza sugli scaffali di merce etichettata come Arancia di Ribera DOP confezionata in centri non autorizzati, mentre presso il centro distribuzione della GdO, gli agenti dell’ICQRF Sicilia hanno effettuato un sequestro amministrativo dei lotti di arance di Ribera DOP non conformi per merce confezionata fuori areale di produzione, come previsto dal disciplinare di produzione, dice una nota del consorzio di tutela arancia di Ribera Dop.
Alla faccia del “made in Sicily”
Pochi mesi fa un altro caso, questa volta al palazzo istituzionale dell’Ars, dove Striscia La Notizia ha documentato che al bar dell’Assemblea regionale siciliana veniva servita una spremuta di arance dell’Argentina. e del Portogallo.
E dire che la Regione aveva sposato un progetto “Io compro siciliano”, per aiutare le imprese dell’Isola in crisi dopo il lockdown e “con l’obiettivo comune di valorizzare i prodotti agroalimentari con un elevato standard qualitativo”. Ma le arance, erano “tarocche”. Alla faccia del “made in Sicily”.
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