Sono stati confermati i nove arresti per la rivolta nel carcere di Agrigento, avvenuta qualche giorno fa e sedata dalla polizia penitenziaria. “Apprendiamo che il GIP di Agrigento – dichiara Gioacchino Veneziano Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria Sicilia – convalidando gli arresti di 9 rivoltosi effettuati dalla Polizia Penitenziaria di Agrigento per i reati di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, danneggiamento, interruzione di servizio pubblico e sequestro di persona. Il giudice non ha giustificato l’azione violenta di chi viola la legge per reclamare migliori condizioni di vivibilità all’interno del carcere”
Le parole di Veneziano
“Riteniamo – chiosa il sindacalista regionale della Uil Veneziano – che nessuno deve scusare o/e motivare le violenze e le devastazioni, per questo che invitiamo alla cautela tutti quelli che parlano del carcere senza viverlo, perché poi nelle trincee carcerarie ci vanno gli operatori dell’amministrazione Penitenziaria che pagano difficoltà derivanti da anni di insopportabile disinteresse non solo politico”
“Un plauso – conclude il leader della Uil di settore in Sicilia – va a tutto il personale di Polizia Penitenziaria che sotto la guida del Comandante Gisella Pullara e del Direttore Anna Puci hanno affrontato l’evento critico, operando a stretto contatto con la Magistratura Agrigentina, dimostrando che il Corpo di Polizia Penitenziaria non ha nulla da nascondere quando deve intervenire anche usando la forza come fatto dalla Polizia Penitenziaria del Petrusa”.
Altra rivolta a Santo Stefano
Appena qualche giorno fa detenuti in rivolta al carcere Malaspina di Palermo. Altissima tensione e sommossa sfiorata, come denunciato dal segretario locale Paolo La Corte del sindacato autonomo polizia penitenziaria. Nel giorno di Santo Stefano un folto gruppo di detenuti nordafricani ed arabi si sono resi protagonisti di più atteggiamenti aggressivi verso il personale di polizia penitenziaria. In pratica pretendevano tabacco e giochi da tavolo, minacciando gli agenti, dicendo di essere vittime di razzismo e dando anche fuoco a suppellettili varie.
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