Riprendono oggi le demolizioni delle case abusive di Licata, nell’Agrigentino, e il sindaco anti abusivismo Angelo Cambiano annuncia che si dimetterà perché “abbandonato dallo Stato”.
Intanto, stamattina la ditta incaricata di eseguire le demolizioni è arrivata in contrada Plaja, alla periferia di Licata. I lavori sono seguiti a distanza da un cordone di polizia, pronto a intervenire.
“Se non avrò riscontri della presenza dello Stato entro 48 ore, lunedì a mezzogiorno, durante una conferenza stampa già convocata, mi dimetterò. Un sindaco non può essere lasciato solo. E la presenza dello Stato non si percepisce grazie alla scorta o tutela che mi è stata assegnata”.
Angelo Cambiano a metà maggio ha subito l’incendio della villetta di campagna intestata al padre, dopo che aveva ordinato alcune demolizioni di case abusive, al momento 22.
Secondo il sindaco di Licata “la vicenda delle demolizioni è complessa. Non può essere un
confine territoriale a decidere quale villetta abusiva si può abbattere e quale no. Siamo stati l’unico
Comune a portare avanti, con determinazione, l’opera di ripristino della legalità. Perché le sentenze vanno rispettate. Ma siamo stati gli unici. Altri Comuni non lo hanno fatto e non mi risulta che ci siano colleghi sindaci indagati per omissioni in atti d’ufficio”.
Cambiano quindi accusa la classe politica siciliana di “non volersi sporcare le mani. Aspettiamo ancora che si insedi il comitato per le demolizioni. Questa città è in ginocchio. I cittadini non percepiscono più il senso di giustizia.
Quindi il sindaco attende un segnale dalla classe politica e dallo Stato e vorrebbe che il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, venisse a Licata per fornirgli il segnale di sostegno tangibile di cui ha bisogno.
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