Sono 49 i migranti che, fra la notte e l’alba, sono giunti, dopo due sbarchi, a Lampedusa dove ieri c’erano stati 10 approdi con un totale di 355 persone.
I primi 37, fra cui 8 donne, sono sbarcati alle 2,35 dopo che al largo erano stati soccorsi dalla nave della ong tedesca Mare-Go. I migranti hanno dichiarato di essere originari di Costa d’Avorio, Camerun, Nigeria, Sierra Leone e Burkina Faso e di essere partiti, pagando 2.500 dinari tunisini, da Sfax. I carabinieri, all’alba, hanno rintracciato invece direttamente sulla terraferma di Lampedusa 12 tunisini, fra cui una donna e un minore, giunti con una barchetta di 5 metri, dopo aver pagato 5 mila dinari. I due gruppi sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove gli ospiti sono saliti a 518.
La ong tedesca Mare-Go, che durante la notte scorsa ha sbarcato 37 migranti a Lampedusa, ha disubbidito alle autorità italiane: le era stato assegnato il porto di Trapani, ma ha attraccato invece a Lampedusa. Lo ha riferito la stessa organizzazione. “E’ stato assegnato il porto di Trapani, a un minimo di 32 ore di distanza. Abbiamo comunicato alle autorità che Mare Go non è attrezzata per curare le persone soccorse per quel periodo di tempo e che il nostro equipaggio è stato in mare aperto per diversi giorni effettuando diverse operazioni di soccorso e quindi è irragionevole continuare così tante ore di navigazione per quanto riguarda il benessere delle persone soccorse e del nostro equipaggio. Ecco perché abbiamo deciso di dirigerci invece verso Lampedusa. La Capitaneria e la Guardia di finanza – hanno aggiunto dalla ong – sono state informate del fatto, in assenza di altra possibilità di raggiungere un Pos in sicurezza”.
Nei giorni scorsi, nel porto di Augusta, sono giunti 160 migranti, anch’essi salvati dalla finanza e dalla capitaneria di porto. Qualche settimana fa ci fu l’ennesimo sbarco in questa zona orientale della Sicilia. Altri 130 migranti al porto di Pozzallo, nel Ragusano. Gli stranieri arrivarono a bordo di due navi. La “Nicola”, una porta container battente bandiera di Antigua, che ha soccorso 96 migranti a 165 miglia nord ovest di Bengasi. Operazione che avvenne lungo la rotta che stava percorrendo da Bengasi in Libia a Trapani. Mentre la seconda nave, la “Vera A” ne ha soccorsi 34 sulla rotta da Misurata Libia a Izmir in Turchia.
In tal senso proseguono anche le operazioni di polizia nei confronti degli scafisti. Proprio il mese scorso gli agenti della squadra mobile di Siracusa hanno eseguito un fermo nei confronti di un cittadino afghano e di un altro uomo di 33 anni, originario del Kazakistan. L’accusa per loro è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per uno sbarco avvenuto ad Augusta 24 ore prima. Sono stati alcuni stranieri, nel corso della loro testimonianza, a sostenere che gli indagati erano al timore della barca. Per i due stranieri si sono aperte le porte del carcere. Il cittadino afghano, per aver fatto rientro illegale in Italia, è anche accusato di reingresso illegale nel territorio nazionale.
Il mese scorso fu anche avviato il piano di evacuazione dei migranti dall’hotspot di Lampedusa, nell’Agrigentino. Ci fu il coordinamento del commissario per l’emergenza immigrazione Valerio Valenti e del prefetto di Agrigento e con il supporto della Difesa, della guardia di finanza e della capitaneria di porto. Il trasferimento dei migranti avvenne nel rispetto dei tempi necessari per lo svolgimento delle procedure di identificazione e di prima assistenza sanitaria.