È in corso dall’alba di oggi ad Agrigento, e andrà avanti per tutta la giornata, un’operazione di protezione civile per la distribuzione di acqua nelle frazioni di Giardina Gallotti e Montaperto, particolarmente colpite dalla crisi idrica.

Su impulso del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che è rimasto in stretto contatto fin da ieri sera con il direttore della Protezione civile regionale Salvo Cocina, è stato attivato un meccanismo di intervento, concordato con il prefetto di Agrigento Filippo Romano, e partito stamattina.

L’intervento

Sono state inviate in totale sei autobotti, una di 8.000 litri messa a disposizione dal Corpo forestale della Regione Siciliana e le altre provenienti dai Comuni di Sciacca, San Giovanni Gemini, Cammarata, Agrigento e da Aica per distribuire acqua a tutta la popolazione. Con gli automezzi del Corpo forestale, dotati di impianto di sollevamento a elevata potenza, è possibile servire specialmente i quartieri più in cima e i piani alti delle abitazioni, assicurando l’acqua a tutti i cittadini.

In particolare, sono operative le organizzazioni di volontariato 839 di Raffadali e 005 di Sciacca della Protezione civile che, oltre a guidare le autobotti messe a disposizione, stanno utilizzando anche piccoli pick-up antincendio per raggiungere le strade più strette dei centri abitati.

Il dipartimento regionale della Protezione civile continua a finanziare riparazioni e acquisti di autobotti a supporto dei Comuni siciliani più colpiti dalla crisi idrica.

Agrigento scende in piazza

Agrigento scende in piazza per manifestare contro la gravissima crisi idrica che attanaglia la città da oltre due mesi. Tra la folla anche persone non vedenti, gente con le stampelle e neonati con i genitori. Contestato dalla folla il presidente dell’Aica Settimio Cantone. Tantissimi sono stati gli agrigentini che esasperati da una situazione divenuta ormai insostenibile, hanno deciso di mobilitarsi e fare sentire la propria voce.

I turni e l’acqua che manca

I turni di distruzione sono sempre più diradati e ci sono persone che non ricevono l’acqua dell’otto di luglio. “C’è un vero e proprio rischio sanitario – ci raccontano alcuni manifestanti – i servizi igienici delle nostre case sono quasi impraticabili”. Oltre duemila persone hanno partecipato alla manifestazione organizzata dal comitato #Vogliamolacqua. “Vergogna, vogliamo l’acqua” gridava la folla durante la manifestazione.

La gente sottolinea il proprio disappunto per l’inadeguatezza nella gestione della crisi idrica e per chieder misure adeguate da mettere in campo: l’intervento del Genio militare, della Protezione civile e soprattutto “un intervento economico adeguato che nell’immediato aiuti a superare la grave crisi e nel prossimo futuro programmi una serie di investimenti sul territorio perché si costruiscano le infrastrutture necessarie per non far più vivere crisi, come l’attuale, alla popolazione”.

La chiesa, le associazioni civili e tantissimi cittadini stanche del disagio, hanno marciato fino alla prefettura. Il corteo partito da piazza Cavour ha raggiunto la prefettura dove è stata letta da parte degli organizzatori una lettera indirizzata al capo dello Stato Sergio Mattarella, nella quale si rivendicava il diritto all’acqua e si suggerivano soluzioni da applicare nel più breve tempo possibile.