Quattro malviventi, due dei quali travisati, hanno messo a segno una rapina al Credito cooperativo San Biagio di largo Dei Pini a Cammarata nell’Agrigentino.
Apparentemente non armati, i banditi hanno fatto irruzione nell’istituto di credito e hanno minacciato gli impiegati facendosi consegnare il denaro in cassa: circa 35 mila euro. La banda è riuscita a scappare a bordo di un’autovettura, una Lancia Y, che viene cercata, da carabinieri e polizia. Delle indagini si occupano i militari dell’Arma.
Poco meno di un mese fa rapina in banca a Villabate, in provincia di Palermo. Nell’agenzia della banca Intesa in corso Vittorio Emanuele sono entrati due rapinatori armati di taglierino riuscendo via a portare un bottino di circa 15 mila euro. Sul colpo indagano i carabinieri della compagnia di Misilmeri.
L’allarme è stato lanciato da un passante che ha visto la coppia di rapinatori fuggire a bordo di una Fiat 500 di colore bianco, con ogni probabilità rubata per l’occasione.
I militari, con il supporto della polizia, hanno avviato le ricerche in zona spingendosi fino alla periferia di Palermo.
Stando alle prime informazioni si trattava di due persone, apparentemente due giovani, indossavano entrambe una tuta e un giubbotto di colore blu. Al vaglio il racconto di alcuni testimoni e le immagini riprese sia dalle telecamere di sorveglianza dell’istituto bancario sia da altri impianti installati lungo le ipotetiche vie di fuga.
Una rapina violenta si è consumata sempre a metà gennaio in una tabaccheria in via Brenta, a due passi da corso Gelone, nel cuore di Siracusa. Secondo una prima ricostruzione, al vaglio degli agenti di polizia che conducono le indagini, l’autore del colpo si sarebbe presentato nel locale armato di un machete brandendolo contro il gestore. Il rapinatore, che era con il voto travisato, avrebbe messo le mani nella cassa, prelevando il bottino e poi sarebbe scappato.
C’è stato un calo delle rapine alle banche. Lo dice lo studio condotto dalla FABI Palermo, basato sul Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria 2022 dell’Ossif, Centro di ricerca ABI sulla sicurezza anticrimine. Tuttavia, ci sono stati notevoli divari territoriali. I dati del rapporto 2022 dell’Ossif, che si riferiscono al 2021, mostrano una diminuzione del 26,9% rispetto al 2020 (da 119 a 87). I dati dicono anche che c’è stato un aumento della media per evento, che nel 2021 è salita a circa 51.000 euro, superiore ai 39.500 euro del 2020 e quasi il doppio dei 26.000 euro del 2012.
Le brutte notizie riguardano Catania, Messina e Caltanissetta. Tra i capoluoghi siciliani, anche osservando l’indice di rischio (rapine ogni 100 sportelli), al primo posto troviamo Catania (3,4 rapine ogni 100 sportelli), seguita al secondo posto da Messina (2,0 colpi ogni 100 sportelli) e da Caltanissetta al quinto posto con 1,5 rapine ogni 100 sportelli.
“Non c’è due senza tre avevamo detto poco tempo fa, ma siamo già a quattro eventi criminosi nel 2023 – afferma Gabriele Urzi Segretario Provinciale FABI Palermo e Responsabile Salute e Sicurezza FABI Palermo – e purtroppo è un’emergenza da noi più volte annunciata. Dall’inizio dell’anno (e siamo appena a metà febbraio) quello di oggi è il quarto evento criminoso che si registra in Sicilia.”
A Catania poco dopo il Capodanno, i rapinatori si sono introdotti dal muro perimetrale nei locali di una filiale Unicredit in prossimità dell’ora di pranzo, arraffando in pochi minuti il contante presente e si sono dati alla fuga. Il 17 gennaio a Banca Intesa a Villabate (in provincia di Palermo) in corso Vittorio Emanuele sono entrati due rapinatori armati di taglierino e hanno portato via circa 15.000 euro. Il 27 gennaio di nuovo ad Unicredit è la volta di una tentata rapina a Villaggio Mosè ad Agrigento. Uno o due rapinatori con accento spiccatamente catanese, hanno fatto irruzione nei locali della filiale e ha rinchiuso in un locale clienti e dipendenti sembrerebbe armati di pistola. Ma qualcosa deve essere andato storto e i malviventi si sono dati alla fuga dopo avere fallito il tentativo.
Ed oggi l’ennesimo episodio al Credito cooperativo San Biagio di largo Dei Pini a Cammarata (Agrigento). I banditi, apparentemente non armati hanno fatto irruzione nell’istituto di credito e hanno minacciato gli impiegati facendosi consegnare il denaro in cassa, circa 35.000.”
“Onestamente crediamo che le banche sottovalutino il problema – continua Urzì – e i numeri parlano chiaro. Bisogna rendersi conto che, terminata la fase della pandemia e delle correlate restrizioni alla circolazione e agli accessi in diversi esercizi ed attività commerciali, banche comprese, i rapinatori sono tornati alle “vecchie abitudini”. Occorre una migliore organizzazione della sicurezza, interventi mirati ad attuare una più efficace strategia antirapina, sistemi difensivi sempre più sofisticati, aumento del budget da destinare alla sicurezza, maggiore formazione del personale, apprestamento di strutture e apparati di controllo sempre piu’ al passo con i tempi. E, nei casi di filiali particolarmente esposte per allocazione logistica e/o per livelli di business è insostituibile la guardiania armata che costituisce il deterrente principe per i malintenzionati.
Non si può solo e sempre fare affidamento sull’eccellente lavoro delle Forze dell’Ordine che, spesso, intervengono nella fase successiva all’evento criminoso e non si possono sostituire agli apprestamenti di sicurezza di cui tutte le banche si devono dotare.”