Dieci dei 53 migranti a bordo dell Sea Watch ferma al limite delle acque territoriali italiane, sbarcheranno a breve a Lampedusa. Lo sbarco, secondo quanto si apprende, è stato autorizzato per 7 di loro perché necessitano di cure mediche. I migranti verranno trasferiti a Lampedusa con una motovedetta della Guardia Costiera.

Sono 3 minori, 3 donne di cui due incinta, due accompagnatori e due uomini malati. L’autorizzazione allo sbarco è stata concessa dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“Sono stati autorizzati a scendere bimbi, donne incinte e malati. Io voglio il bene di tutti ma per quello che riguarda questa nave fuorilegge per me può stare lì per settimane, per mesi, fino a Capodanno”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini commentando lo sbarco a Lampedusa di alcuni dei migranti della Sea Watch.  “Ci sono persone a bordo per scelta di questi delinquenti, per scelta di questi sequestratori di esseri umani – ha detto Salvini -. Bambini, donne incinte e malati scendono, questi delinquenti risponderanno alle loro coscienze di eventuali problemi. Questi dovevano andare in Libia, potevano andare in Tunisia o a Malta: sono arrivati in Italia. L’hanno chiesto loro il porto alla Libia, la Libia lo ha dato e loro hanno disobbedito”.

Proprio il ministro Salvini aveva fatto saper di aver firmato: “il divieto di ingresso, transito e sosta alla nave Sea Watch 3 nelle acque italiane, come previsto dal Nuovo Decreto Sicurezza”

Provvedimento quest’ultimo controfirmato dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta e quello delle Infrastrutture e Trasporti Danilo
Toninelli.

La nave della Ong tedesca ma battente bandiera olandese è stata dichiarata indesiderata e dovrà tenersi lontana dalle acque italiane. Incaricata di far rispettare il confine marittimo è naturalmente la Guardia Costiera ma anche la Finanza di mare e perfino la Marina

L’imbarcazione era stata dissequestrata dopo l’ultima inchiesta e lo sbarco dei migranti. L’intero equipaggio è sotto indagine per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dunque dovrà giungere in Italia in qualche modo per difendersi in processo.

Gia stamattina il centro nazionale di coordinamento del soccorso in mare di Roma aveva annunciato un controllo sanitario a bordo. “Ci stiamo avvicinando alla posizione dell’incontro, in acque internazionali davanti a Lampedusa” aveva scritto Sea Watch in un post su Twitter tornando a chiedere un porto sicuro per far sbarcare i 52 migranti salvati tre giorni fa. “Tutti loro – si legge – hanno bisogno di protezione, tutti hanno bisogno di avere la terra sotto i piedi”.

 

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