Bimbo di 4 anni picchiato e bruciato con sigarette. Si scopre una casa degli orrori nell’Agrigentino. La Procura di Agrigento ha iscritto nel registro degli indagati la madre del piccolo e il suo compagno. L’accusa è di maltrattamenti e lesioni. I due, secondo l’ipotesi investigativa, avrebbero picchiato il bimbo con un corpo contundente.
Le sevizie scoperte in ospedale
Il piccolo è arrivato all’ospedale di Catania con lesioni gravi alle dita delle mani, dei piedi e ai testicoli e con ustioni presumibilmente prodotte da sigarette. I due adulti hanno ricevuto un avviso di conclusione delle indagini preliminari firmato dall’aggiunto Salvatore Vella.
Il piccolo si è ripreso
Il piccolo si è ripreso da tempo ed è stato affidato a una struttura specializzata. La madre, indagata dalla Procura distrettuale, è una trentenne straniera, originaria di un Paese europeo. E’ disoccupata, come il compagno, un agrigentino anche lui indagato per maltrattamenti e lesioni gravi. Le violenze al piccolo sarebbero maturate in un ambiente economicamente degradato. Le indagini della squadra mobile della Questura di Agrigento sono state avviate all’inizio del 2022, dopo la segnalazione dell’ospedale Garibaldi Nesima di Catania, dove il bambino, per le gravi condizioni in cui versava, era stato trasportato d’urgenza. La Procura di Agrigento ha chiuso la prima fase dell’inchiesta facendo notificare dalla polizia ai due indagati un avviso di conclusione indagine
L’altro caso a Caltanissetta
Proprio oggi è emerso un altro caso di violenze a minori a Caltanissetta. Torture e minacce a un coetaneo rinchiuso e legato dentro un garage. I carabinieri di Caltanissetta hanno arrestato i due quindicenni perchè ritenuti responsabili della violentissima aggressione. Avrebbero portato il tredicenne in un garage e picchiato per un’ora e mezza. La misura cautelare del collocamento in un istituto penitenziario minorile è stata emessa dal gip del Tribunale per i minorenni di Caltanissetta a seguito di un’articolata attività investigativa. I due quindicenni sono gravemente indiziati, a vario titolo, di tortura, sequestro di persona, minaccia, lesioni aggravate e porto di oggetti atti ad offendere.
I fatti nel mese di settembre, il tredicenne attirato in un garage con l’inganno
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i due, nel mese di settembre, avrebbero attirato con l’inganno all’interno di un garage, di proprietà di uno dei due, un tredicenne. Lo bloccarono su una sedia e gli legarono caviglie, polsi e bocca con del nastro da imballaggio. Poi lo avrebbero preso a schiaffi su tutto il corpo, sputandogli sul volto e intimidendolo con attrezzi da lavoro e con un coltello, oltre a versargli addosso acqua intrisa di olio per motori minacciando di dargli fuoco.
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