Sospese le ricerche dei sub della capitaneria di porto nell’agrigentino del pescatore scomparso. I sommozzatori hanno dovuto arrendersi di fronte alle cattive condizioni meteorologiche che si sono abbattute in zona. Impossibile poter effettuare ricerche simili nella zona delle ricerche, colma di scogliere. La zona che era stata battuta era quella che andava dal tratto di mare di fronte al fiume Naro sino alla zona di San Leone.

Cosa è accaduto

Stando al racconto dei familiari il pescatore era uscito con la barca dal 7 dicembre scorso e non ha fatto più rientro. L’allarme è stato lanciato ieri quando i familiari stessi non lo hanno visto rientrare. Sono andati a verificare al porticciolo di San Leone, dove l’uomo ormeggiava la sua barca. Si sono purtroppo resi conto che dell’imbarcazione non vi era alcuna traccia.

Le ricerche del peschereccio

Già ieri erano partite le ricerche del peschereccio da parte della capitaneria di porto di Porto Empedocle. Con loro anche diversi volontari, proprietari di imbarcazioni e colleghi quindi del pescatore scomparso. In serata per ovvi motivi di visibilità ci si è dovuti fermare e all’alba le ricerche erano riprese. Adesso però le condizioni meteo climatiche non lo consentono di continuare.

La tragedia della Nuova Iside

Un episodio che fa tornare alla mente la tragedia che si è recentemente consumata nel palermitano dove padre, figlio e nipote, tutti membri di un equipaggio, sono morti. Stiamo parlando del naufragio della Nuova Iside, il peschereccio di Terrasini che si inabissò al largo di San Vito Lo Capo nel 2021. Le successive indagini fecero emergere che fu una petroliera ad avere speronato il peschereccio facendolo affondare. Non fu mai lanciato l’allarme e solo all’indomani partirono le ricerche. Nei giorni e nei mesi successivi i tre corpi furono recuperati in mare. Una tragedia che scosse tutta la piccola comunità terrasinese e che mobilitò anche le istituzioni a livello nazionale.

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