Momenti di panico all’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, dove si è presentato un uomo di origini africane affetto da caso sospetto di vaiolo delle scimmie.
Secondo una ricostruzione fornita dagli altri pazienti, l’uomo, dopo aver effettuato il triage, si sarebbe presentato per fare una visita specialistica lamentando un forte malessere. Subito dopo il primo controllo e gli esami del sangue, in ospedale si è immediatamente sparsa la voce che fosse affetto da vaiolo delle scimmie ed è scoppiato il panico tra i pazienti in attesa. Ad aggravare l’allarme il fatto che, subito dopo le prime verifiche, il paziente sarebbe scappato facendo perdere le proprie tracce.
L’uomo, che era giunto accompagnato da un coetaneo, presentava una patologia alla pelle ma dopo analisi e verifiche l’Asp di Agrigento smentisce potesse trattarsi di vaiolo delle scimmie e perla solamente di un caso di “impetigine infettiva”,.
La direzione sanitaria del nosocomio agrigentino, riferisce al giornale Agrigento notizie che “non pare il caso di fare allarmismi. Come da prassi, sono stati attivati in via prudenziale gli accertamenti dovuti e sono state richieste opportune consulenze infettivologiche presso le strutture competenti ma, dalle prime valutazioni sul derma del paziente, non parrebbe che le lesioni cutanee siano attribuibili a gravi stati infettivi ma a una impetigine infettiva”.
L’Azienda tuttavia non ha saputo chiarire se l’uomo, come raccontato dai pazienti, si sia effettivamente allontanato facendo perdere le sue tracce oppure no.
Il vaiolo delle scimmie (monkeypox) è un’infezione virale zoonotica (che viene dunque trasmessa dagli animali all’uomo) causata dal monkeypox virus appartenente alla famiglia Poxviridae (la stessa del vaiolo).
Una settimana fa, il 14 agosto, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato Mpox (noto in precedenza come vaiolo delle scimmie) “un’emergenza sanitaria pubblica di portata internazionale” in seguito all’impennata di casi e decessi registrati nella Repubblica Democratica del Congo (dall’inizio dell’anno più di 15 mila infezioni da Mpox clade I e oltre 500 morti) e alla diffusione del virus anche in altri Stati africani dove la malattia non era endemica.
Il 15 agosto in Svezia si è registrato il primo caso in Europa del nuovo ceppo (clade I) di Mpox, legato a un viaggio in zone endemiche.
Finora in Italia non ci sono stati casi di clade I, ma il 19 agosto il ministero della Salute ha diramato una circolare di “aggiornamento sulla malattia Mpox” con raccomandazioni per contenere la sua diffusione.
Durante l’epidemia del 2022-23, il ceppo clade II di Mpox aveva colpito nella maggior parte dei casi uomini che avevano avuto rapporti sessuali con altri uomini; ora, invece, nell’epidemia in corso nel Paese più colpito, la Repubblica Democratica del Congo, il ceppo clade I sta contagiando persone diverse, soprattutto bambini e neonati, che non hanno un sistema immunitario adeguato per difendersi da un virus così aggressivo, soprattutto se vivono in Paesi con sistemi sanitari fragili.
Secondo i dati dell’OMS, nella Repubblica Democratica del Congo la maggior parte dei contagi e dei decessi si è verificata in bambini sotto i 15 anni.