E’ di 5 denunce il bilancio di un’operazione di controlli sui frantoi dell’agrigentino per scarichi inquinanti ed altre irregolarità. Ad avere operato i carabinieri del centro anticrimine natura di Agrigento e i colleghi della stazione di Palma di Montechiaro. A loro supporto anche i tecnici dell’Arpa, l’agenzia regionale protezione ambiente.
L’inquinamento
Ad essere denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento un imprenditore locale per smaltimento di rifiuti non autorizzata. Si tratta del titolare di un oleificio che, come appurato dall’Arpa, smaltiva illecitamente le acque di vegetazione prodotte dall’attività di estrazione dell’olio. Sempre a Palma di Montechiaro i carabinieri del nucleo ispettorato del Lavoro di Agrigento hanno effettuato altri controlli di loro competenza. Nel mirino tre oleifici della zona ed in questo caso quattro le persone denunciate. Sono ritenute responsabili di diverse violazioni in materia di lavoro, sicurezza e privacy.
Il dettaglio
Si tratta di tre titolari e amministratori di oleifici, accusati di aver installato sistemi di videosorveglianza privi di autorizzazione. La quarta persona denunciata è un titolare di ditta di riparazione di impianti oleari, accusato di aver omesso di sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria. Ha inoltre omesso di consegnare i dispositivi di protezione individuale. Individuato un lavoratore italiano in nero. L’intervento ha comportato anche ammende per complessivi quasi 33 mila euro e la contestazione di sanzioni amministrative pari a 3.600 euro. È in corso la verifica sulla posizione di sei lavoratori, impiegati negli altri oleifici controllati. I carabinieri stanno accertando la regolarità dei rapporti di lavoro, delle retribuzioni, delle contribuzioni e delle assicurazioni.
Il potenziamento dei controlli
Ad essersi registrate criticità registrate nei fiumi Naro e Magazzolo. C’è stato poi il caso del “bloom algale” del lago Arancio.Questi fenomeni hanno fatto scattare una serie di controlli specifici anche sugli impianti di depurazione. Si presume che tutto questo sia conseguenza dell’illecito smaltimento delle acque di vegetazione. Questi reflui, se opportunamente trattati, possono essere utilizzati quale correttore di acidità del terreno. Possono inoltre essere smaltiti nei terreni idrogeologicamente idonei a tale scopo.
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