Un agricoltore di 68 anni, Vincenzo Sciascia Cannizzaro di Canicattì (Agrigento), è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco in contrada Calici. Non è chiaro quanti siano stati i colpi che hanno raggiunto l’agricoltore. Sul posto gli agenti del commissariato di Canicattì e i carabinieri.
Non ci sono ancora certezze investigative, ma non è escluso che il delitto possa essere riconducibile a diatribe personali o forse a problemi di vicinato. Polizia e carabinieri, oltre al sopralluogo sul posto, stanno rastrellando i dintorni.
Un uomo, sospettato di essere l’autore dell’omicidio dell’agricoltore, è stato bloccato da polizia e carabinieri ed è stato portato in caserma. Dovrebbe trattarsi di un vicino di casa con il quale l’anziano di Canicattì aveva, da tempo, dei dissapori legati ad una questione di confini.
I poliziotti di Canicattì hanno iniziato ad ascoltare alcune persone informate sui fatti.
Il fascicolo d’inchiesta è coordinato dal sostituto procuratore di Agrigento Paola Vetro. Pare che soltanto a margine delle audizioni, quando cioè sarà fatta piena chiarezza, scatterà un provvedimento a carico del sospettato. Il delitto dell’agricoltore sarebbe maturato per questioni di confini fra appezzamenti di terreno.
Due colpi sparati, a distanza ravvicinata, con una pistola verosimilmente di calibro 7,65. Due colpi che hanno centrato Cannizzaro, in testa. Ma la pistola – forse usata da colui che è ancora ritenuto un sospettato – non è stata ancora trovata.
Non c’era nei pressi dei vigneti di contrada Calici, alle porte di Canicattì, non c’era lungo la strada che il sospettato avrebbe percorso e non c’era – lo dimostrano le perquisizioni ultimate soltanto da pochissimo – neanche nell’abitazione dell’uomo.
Il sostituto procuratore di turno, Paola Vetro ha già sentito numerosi familiari e conoscenti della vittima: “persone informate sui fatti”. Verrà interrogato anche il canicattinese che si trova in commissariato.