- Naufragio davanti alla costa libica, morti 75 migranti
- La notizia è stata data dall’Organizzazione internazionale per le Migrazioni
- Intanto 348 migranti, salvati in mare, arrivano a Porto Empedocle
Una nuova strage di migranti, che cercavano di raggiungere le coste italiane, si è consumata nel Mediterraneo.
I morti annegati sarebbero 75.
A dare la notizia l’Organizzazione internazionale per le Migrazioni
L’Oim, Organizzazione internazionale per le Migrazioni, scrive in un tweet che “oltre 75 migranti sono annegati mercoledì scorso dopo essere partiti dalla Libia, secondo le testimonianze di 15 sopravvissuti salvati dai pescatori e portati a Zuara”.
Dall’inizio dell’anno deceduti almeno 1300 migranti
“Questo è il costo dell’inazione”, ha scritto la portavoce di Oim, Safa Msehli, sempre su Twitter, ricordando che dall’inizio dell’anno “almeno 1.300 uomini, donne e bambini sono annegati nel tentativo di attraversare il Mediterraneo centrale”.
Un numero che fa paura, ben più alto di quello registrato in tutto il 2020, quando i migranti morti erano stati 978.
Le partenze da Libia e Tunisia non si sono fermate nemmeno nei giorni in cui il mare era molto mosso a causa del maltempo.
Intanto arrivano 348 migranti a Porto Empedocle
Sono 348, di cui 40 minori, i migranti che sono arrivati, a bordo del pattugliatore “Dattilo” della Guardia costiera, a Porto Empedocle (Agrigento). Il pattugliatore ha effettuato dei soccorsi in acque internazionali e poi ha fatto rotta verso Porto Empedocle. I migranti verranno, adesso, sottoposti a tampone rapido per la diagnosi del Covid-19, fotosegnalati dalla polizia e poi smistati fra le varie navi quarantena che sono già entrate al porto Empedoclino. I quaranta minori andranno in Puglia entro stasera.
Il 30 giugno scorso un naufragio fra Lampedusa e Lampione, 9 vittime
Il 30 giugno scorso, un barchino si capovolse fra Lampedusa e l’isolotto di Lampione, facendo finire in acqua tutti i migranti che vi erano a bordo (7 le donne, una delle quali incinta di 2 mesi, che hanno perso la vita e 46 i superstiti). I migranti deceduti, in tutto, furono 9.
Appena 4 giorni fa un’altra tragedia
Altri 10 migranti morti nel Mediterraneo. È il bilancio della tragedia che si è consumata tra il 16 e il 17 novembre a circa 20 miglia dalle coste libiche. Li, le équipe di Medici Senza Frontiere a bordo della nave Geo Barents hanno trovato dieci persone decedute sul fondo di un’imbarcazione di legno stracarica di persone.
Avvertita da Alarm Phone e dall’aereo di ricognizione civile Seabird, mentre la barca stava imbarcando acqua, la nave è arrivata quando ormai era troppo tardi.
Lodesani “Dieci morti evitabili”
Claudia Lodesani, presidente di Msf aveva sottolineato: “Stanotte la Geo Barents ha fatto il suo terzo salvataggio in meno di 24 ore ed abbiamo trovato 10 persone senza vita in fondo alla barca. Dieci morti evitabili se solo ci fossero politiche e volontà politiche ad evitarle. Inaccettabile che nel 2021 contiamo più di 1.200 morti nel tentativo di attraversare il Mediterraneo ed è inaccettabile l’indifferenza delle autorità che non fanno nulla per evitare queste morti”.
“Ci sono volute almeno due ore per recuperare i 10 corpi e portarli a bordo della Geo Barents, per poter offrire loro una degna sepoltura una volta sbarcati. Siamo sconvolti e indignati allo stesso tempo”, aveva detto Fulvia Conte, viceresponsabile delle attività di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere a bordo della Geo Barents.
Dopo il salvataggio, il ritrovamento dei cadaveri
I sopravvissuti hanno informato Medici Senza Frontiere che c’erano altre persone nel ponte inferiore dell’imbarcazione che non rispondevano più. Dopo aver portato al sicuro 99 naufraghi, il team di Msf ha trovato i corpi senza vita di 10 persone. I sopravvissuti hanno raccontato agli operatori di Msf che le persone decedute avevano passato più di 13 ore stipate nella pancia della barca, dove l’aria era satura delle esalazioni di carburante. Le persone sono molto probabilmente decedute per asfissia.
(foto di repertorio)
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