“Sono riuniti a Palermo per preparare il dopo Crocetta, ma loro sono i principali sponsor di questo governo, con il quale condividono posti di potere e dal quale non si sono mai allontanato al momento del voto sulla fiducia. E oggi la Sicilia paga la loro inerzia e il loro silenzio”. Non le manda a dire Nello Musumeci, leader dell’opposizione di centrodestra all’Ars, che ha commentato così la Leopolda siciliana a cui hanno partecipato esponenti del Pd.
Anche il fondatore di Diventerà Bellissima si è confrontato a Ravanusa, nell’Agrigentino, con giovani amministratori, consiglieri comunali e militanti del movimento che a breve organizzerà un evento a Palermo.
“Doveroso per me ricominciare ad Agrigento da Ravanusa -dichiara Giusi Savarino,portavoce del movimento – un omaggio alla mia gente che è sempre stata generosa con me, un luogo che per me è la Portobello di Enzo Tortora, è il mio “Dove eravamo rimasti?” dopo otto anni lontana dalla politica per le note vicende. Un nuovo inizio, una scelta di cuore, passione ed entusiasmo quella con Nello Musumeci e Diventerà Bellissima, lontana anni luce da scelta opportunistiche, trasformiste e di poltrona tanto di moda dalle parti della Leopolda. Ma la nostra gente, i siciliani puniranno i complici del più grande disastro della storia siciliana.”
Presente all’iniziativa anche Ruggero Razza, che condivide la responsabile della cabina di regia di #DiventeràBellissima assume a Giusy Savarino e Alessandro Aricó, il quale ha evidenziato come “nelle prossime settimane proseguiremo iniziative in tutta l’Isola e ci prepariamo a un grande evento a Palermo. Chiamiamo a raccolta i siciliani, a prescindere dalle loro appartenenze e ci prepariamo a dare all’Isola una opportunità di crescita e sviluppo. Il resto non ci interessa”.
Della manifestazione del Pd organizzata a Palermo ha parlato anche il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone: “Si e’ verificato quello che avevamo paventato, la Leopolda o meglio definita Faraona, quest’anno non e’ stata altro che il palcoscenico vuoto di un partito che ogni giorno vede aumentare i generali e al contempo scomparire i soldati, consumando su questo paradosso le sue lotte interne a scapito delle emergenze drammatiche che vive la Sicilia”.