A volte le storie restano sepolte per decenni. Qualcuno all’improvviso smette di raccontarle e il mondo che resta finisce a dimenticarle o a non conoscerle affatto. La vita di Giovanna Magro è rimasta così per troppo tempo, come un messaggio in bottiglia che non arriva mai a destinazione.
In Brasile la ricostruzione dell’albero genealogico di Ayrton Senna fatta da alcuni giornalisti si fermava proprio al suo nome che figurava con una data e un luogo di nascita, 8 luglio 1876, Siculiana. Come un’eco lontana, questa notizia è arrivata nel paesino della costa agrigentina. E da qui il sindaco Giuseppe Zambito ha provato a trovare tracce di questa donna, che è la bisnonna del campione di F1.
La prima di queste tracce è stata la pagina ingiallita, come un papiro, ritrovata negli archivi comunali. Era l’atto di nascita di Giovanna, il big bang della storia che stava tornando alla luce portando il messaggio a destinazione in un museo che verrà inaugurato domani a mezzogiorno dopo la conferenza, prevista alle 10.
La ricerca, condotta dai giornalisti Giacinto Pipitone e Anna Restivo è durata 9 mesi. Piano piano dagli archivi sono venuti fuori documenti scritti a mano, in calligrafie barocche, che raccontavano altri pezzi della storia di Giovanna e della sua famiglia. Ne è venuta fuori una trama che racconta di valori incrollabili come la fede e la famiglia. Di determinazione, e coraggio. E’ quello che è servito a questa donna e alla sua famiglia per superare ferite tremende come la morte di due bambini: lampi che hanno squarciato un cielo fino ad allora sereno ma che non hanno incrinato la voglia di credere nella vita, al punto da dare alla luce altri due bambini dopo i lutti.
Nel frattempo la vita intorno a Siculiana diventava il paradigma di ciò che la Sicilia ha attraversato per un lungo tratto dall’unità d’Italia ai primi del Novecento. E’ l’origine della questione meridionale, intrisa di lotte dei contadini per affrancarsi dai latifondisti. Una speranza vana, di fronte alla quale ancora una volta la famiglia di Giovanna Magro non si arrenderà. Accetterà l’offerta delle agenzie per l’immigrazione brasiliane che in quegli anni reclutavano nuova forza lavoro per sopperire alla schiavitù, appena abolita, nelle fazende in cui si producevano caffe e cacao.
Per questo motivo la famiglia Magro – il padre Giovanni, la moglie Angela Curabba, Giovanna e i suoi tre fratelli – si imbarcano sulla Matteo Bruzzo. Un piroscafo sul quale si erano registrate, durante altre traversate, epidemie che avevano seminato morte a bordo. E dopo un mese, attraversato l’oceano Atlantico, Giovanna e la sua famiglia hanno raggiunto Cachoeiro de Itapemirin nella regione di Espirito Santo.
Qui Giovanna, poco più che diciottenne, ha conosciuto Luigi Sena, un italiano originario della Campania che come lei aveva attraversato l’oceano. Lo ha sposato dando vita all’embrione della famiglia di Ayrton. Per un errore il cognome di Luigi verrà registrato con due N.
Ayrton nascerà parecchi anni dopo, il 21 marzo del 1960. Ma in lui, nelle migliaia di interviste che hanno accompagnato le sue stagioni trionfali, sono sempre rinvenibili quei tratti caratteriali che sono il Dna della famiglia di Giovanna Magro: una fede incrollabile, la voglia di sfuggire e ribellarsi a un destino già scritto e opprimente, la grande capacità di dare il massimo e migliorarsi sempre per raggiungere gli obiettivi.
C’è una frase che il campione brasiliano ha pronunciato all’apice della carriera ricordando quando, nel 1978, attraversò, giovanissimo, l’oceano al contrario per raggiungere Milano e iniziare la sua carriera in kart in Europa: “Per partire e andare a 10/12 mila km di distanza devi avere dentro di te molto coraggio e tanta determinazione. Solo così puoi farcela. Per questo quando ci mettiamo in gioco abbiamo una propensione istintiva a superare le difficoltà”. E’ proprio quello che ha fatto Giovanna Magro per tutta la sua vita.
Una vita ricostruita adesso in Astro Museo Diffuso, che verrà inaugurato domani, in cui accanto alle tappe fondamentali della storia della famiglia Magro, potranno essere ammirate immagini inedite del campione e cimeli come la tuta e il casco del 1987.
Gli architetti Francesco Ferla e Salvatore Nigrelli hanno miscelato il romanticismo della storia alla tecnologia e all’arte. La realtà aumentata permetterà di vivere nel mondo di Ayrton. E le sue auto diventeranno opere d’arte che esaltano parti meccaniche e linee sinuose.
“La progettazione dell’allestimento – spiegano Ferla e Nigrelli – è ispirata al dialogo tra storia e tecnologia. Le origini siciliane del ramo materno di Ayrton, e la tecnologia avanzata delle autovetture che lui amava immensamente. Le componenti delle origini, documentali, il viaggio, si fondono con schemi hitech delle monoposto, graficizzate come organismi vivi, aperte come tavole anatomiche, dalle quali si possono cogliere parti di telaio, di motore, sospensioni… con un approccio pittorico all’illuminazione, trasformando la meccanica in opere illuminate in ispirazione barocca. L’allestimento è caratterizzato da una integrazione già in fase progettuale con le nuove tecnologie di fruizione digitale, virtual reality, mixed ed augmented reality, con la progettazione di slot predisposti per il fruitore seduto che può indossare tipologie diverse di visori e visualizzare parti delle monoposto o fruire di viste interattive del territorio. La sperimentazione ha riguardato soprattutto le tecniche di fine art, con realizzazione di stampe a filigrana, incisioni laser, metalli e supporti tecnici”.
Per il sindaco Giuseppe Zambito, “quello dell’inaugurazione del museo è un giorno storico per Siculiana. A.S.T.R.O. rappresenta un omaggio straordinario alle nostre radici e un ponte che ci unisce a una delle figure più amate della storia dello sport, Ayrton Senna. Nella splendida cornice della Torre dell’Orologio celebriamo non solo il legame di Ayrton con la nostra terra, ma anche il valore della memoria, delle origini e del coraggio che hanno segnato la storia della famiglia Magro, emigrata da Siculiana verso il Brasile. L’iniziativa, che rientra tra le attività legate al turismo delle radici, si inserisce nelle celebrazioni di Agrigento Capitale della Cultura 2025, consolida il ruolo di Siculiana come luogo di cultura e identità. Siamo orgogliosi di poter offrire al nostro territorio e ai visitatori un’esperienza unica, che racconta il campione attraverso la lente delle sue radici siciliane, rafforzando l’idea di uno sviluppo legato alla nostra storia”.
Zambito ha chiuso accordi che permettono di inserire Siculiana nel circuito dei Comuni italiani in cui si è scritta la storia dell’automobilismo sportivo: “In questo contesto accogliamo con entusiasmo il Patto di Amicizia tra Siculiana e Maranello. Questo accordo, che si aggiunge al nostro già consolidato legame con Imola, crea una rete di valori comuni tra terre che condividono la passione per la storia, la velocità e la memoria”.