È morto due settimane fa per una malattia congenita dopo essere stato ricoverato, in coma, al reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Giovanni di Dio. È un diciottenne ivoriano, sbarcato negli scorsi mesi a Lampedusa e tenuto sotto controllo sanitario perché malato.

La salma è da 14 giorni all’obitorio, i suoi i familiari fino a ora sono risultati essere non rintracciabili e nessuno si è presentato per ritirarla. Prefettura e Comune di Agrigento sono al lavoro per incaricare un’agenzia funebre che si occupi della sepoltura.

Tornano a Lampedusa dopo respingimento, 8 arresti

Intanto altri 8 migranti tra gli ospiti dell’hotspot di Lampedusa sono stati arrestati dalla squadra mobile della Questura di Agrigento perché, durante le procedure di identificazione, è risultato che erano stati già respinti e sono tornati sul territorio italiano attraverso la frontiera marittima di Lampedusa. Salgono a 54 gli arresti, nell’arco di una settimana, fatti dall Mobile, di migranti, tunisini per la maggior parte, che sono sbarcati sull’isola nonostante i decreti di espulsione o di respingimento.

Riprendono sbarchi dei migranti a Lampedusa, arrivati in 130

Quattro sbarchi, con un totale di 130 persone, a partire dalla mezzanotte, a Lampedusa dove ieri, nell’arco di 24 ore, ci sono stati 7 approdi con complessivi 279 migranti. Gli ultimi 4 barchini sono stati soccorsi dalla motovedetta Cp310 della Guardia costiera. A bordo c’erano da 21 a 50 persone, donne e minori compresi, marocchini, tunisini, sudanesi, ivoriani, gambiani, somali e malesi. I gruppi hanno riferito d’essere salpati da Shebba e da Sfax, in Tunisia. Tutti sono stati portati, dopo un primo triage sanitario a molo Favarolo, all’hotspot dove, al momento, ci sono 388 persone. Ieri erano poco più di un centinaio. La polizia, nelle prossime ore, scorterà più migranti verso il porto dove verranno imbarcati sul traghetto di linea Galaxy per Porto Empedocle. La Prefettura di Agrigento sta ancora definendo il numero delle persone da trasferire.