Sono 28 i migranti che hanno terminato la sorveglianza sanitaria e che dopo il doppio tampone rino-faringeo negativo s’apprestano a lasciare la nave-quarantena.
La nave quarantena ‘Moby Zazà’ è già rientrata alla banchina di Porto Empedocle (Agrigento) e le operazioni di sbarco dei migranti sono in corso.
Stamani si erano registrati momenti di tensione perché i 28 chiedevano, avendo ultimato la quarantena, di poter lasciare la nave. Molti di loro, quale forma di protesta che è durata pochissimo, avevano anche avviato lo sciopero della fame.
La Prefettura di Agrigento è, infatti, riuscita a trovare la struttura con il numero di posti disponibili per trasferire i migranti. A ruota, anche il personale sanitario della Croce Rossa lascerà la Moby Zazà: è il giorno del cambio turno.
I positivi, intanto, si trovano tutti nella “zona rossa” creata sulla nave per l’isolamento e sarebbero tutti asintomatici. Per loro il tampone verrà ripetuto fra circa 15 giorni.
La nave della Ong tedesca ha salvato nei giorni scorsi, in acque internazionali, i 211 migranti. L’equipaggio è precauzionalmente in quarantena mentre restano ricoverati, all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, i due immigrati – uno dei quali risultato positivo al Covid – che non stavano bene. P
La notizia dei migranti positivi al Covid-19 è stata data due giorni fa dal presidente della Regione Nello Musumeci. “Sono sulla nave in rada a Porto Empedocle – ha riferito il Governatore siciliano -, soluzione che con caparbietà abbiamo preteso il 12 aprile scorso dal governo centrale per evitare che si sviluppassero focolai sul territorio dell’Isola, senza poterli circoscrivere e controllare. Oggi si capisce meglio quella nostra richiesta”. Musumeci, dopo aver comunicato dei 28 positivi sulla Moby Zazà, è tornato anche sulle polemiche dei giorni scorsi. “Chi ha vaneggiato accusandoci quasi di razzismo, oggi si renderà conto che avevamo ragione” e annuncia l’attivazione di provvedimenti straordinari per affrontare l’emergenza. “Nelle prossime ore andranno adottati provvedimenti sanitari importanti al principio della precauzione. Voglio sperare che a nessuno venga in mente di non coinvolgere la Regione nelle scelte che dovranno essere assunte”.
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