- La nave Asso 30 dell’Eni sta sbarcando 232 migranti a Porto Empedocle
- Altri 102 sbarcati dalla Aita Mari ad Augusta
- Due navi quarantena pronte, una è a Lampedusa
La Asso 30, nave privata che lavora per le piattaforme Eni, ha attraccato a Porto Empedocle (Ag). A bordo ci sono 232 migranti, soccorsi nel canale di Sicilia, e un cadavere.
Controlli sanitari per tutti
Il gruppo verrà sottoposto ai tamponi anti-Covid e alle procedure di fotosegnalamento e poi si procederà all’imbarco sulla nave quarantena “Allegra” dove i migranti dovranno osservare il periodo di sorveglianza sanitaria anti-Covid. La nave quarantena “Allegra”, subito dopo l’imbarco, dovrebbe lasciare Porto Empedocle dove, in rada, giungerà la “Adriatica”.
Il salvataggio e i trasferimenti da Lampedusa
Proprio su quest’altra nave quarantena dovrebbero venire imbarcati 150 dei migranti ospiti dell’hotspot di Lampedusa (Ag). Il gruppo dovrebbe partire stamani – se il traghetto di linea, condizioni del mare permettendo, salperà – per Porto Empedocle. La nave “Adriatica”, che è completamente vacante e può ospitare circa 400 persone, si trovava fino ad ieri mattina in rada di Lampedusa. La Prefettura di Agrigento – che coordina sistematicamente i trasferimenti dei migranti presenti nella struttura d’accoglienza – puntava a far effettuare gli imbarchi dei migranti, già identificati e sottoposti a tampone anti-Covid, direttamente a Lampedusa. Le condizioni del mare e del vento hanno però impedito l’attracco della nave quarantena. Davanti a Lampedusa resta, intanto, la “Suprema” che è pronta ad imbarcare – non appena le condizioni del mare consentiranno l’attracco a cala Pisana – circa 300 dei migranti che si trovano all’hotspot. Nella struttura d’accoglienza della più grande delle isole Pelagie, dove sabato si è arrivati a 1.100 presenze, stamani ci sono più di 900 persone.
Altro approdo ad Augusta
Si trova ormeggiata al porto di Augusta Aita Mari, la nave con 102 migranti soccorsi nelle ore scorse al largo del Mediterraneo dove hanno rischiato di affondare con il barcone con cui erano salpati da un porto del Nord Africa. E con il miglioramento delle condizioni meteo c’è da aspettarsi la partenza di altri viaggi della speranza dalle coste africane
Commenta con Facebook