- Proteste al centro Villa Sikania di Siculiana
- Migranti minorenni non accompagnati chiedono trasferimento
- Disordini rientrati ma polizia, esercito e carabinieri pronti ad intervenire
Nessuna fuga, ma disordini al centro d’accoglienza Villa Sikania di Siculiana nell’Agrigentino. A protestare, e anche in maniera accesa, chiedendo d’essere trasferiti in un’altra struttura, è stato un gruppo di migranti formato da soli minorenni non accompagnati.
Emergenza rientrata ma polizia, esercito e carabinieri pronti ad intervento
I disordini, tuttavia, sono rientrati nel momento in cui al gruppo di giovanissimi è stato garantito ed assicurato che la “macchina” dei trasferimenti è al lavoro e che, “presto, verranno dislocati”. L’emergenza, quindi, è al momento scongiurata. Pronti ad intervenire, però, i poliziotti in tenuta antisommossa, i militari dell’Esercito ed i carabinieri.
Il mese scorso la denuncia del deputato regionale grillino
Torna, dunque alla ribalta il centro di accoglienza di Villa Sikania. Il mese scorso, infatti, il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Giovanni Di Caro, denunciò che il Comune di Siculiana, dove si trova il centro in questione, non risultava tra i beneficiari dei ristori per l’immigrazione.
“L’assessorato regionale alle autonomie locali – disse a suo tempo Di Caro – ha stanziato circa 2 milioni di euro da ripartire ai comuni di Lampedusa Linosa, Augusta, Porto Empedocle e Pozzallo. Tutti comuni che certamente sono in prima linea nel fronteggiare l’accoglienza dei migranti, ma tra questi non figura incredibilmente la cittadina di Siculiana che ospita dal 2013 un centro di accoglienza ubicato a Villa Sikania che come testimoniano anche le cronache, supera perennemente la capienza consentita, con disagi per gli stessi ospiti e per tutta la città che nel frattempo ha subito un crollo verticale della domanda turistica”.
Altri precedenti
Siculiana, nel tempo, si è ritrovata sulle cronache anche nazionali per i problemi relativi alla gestione dei migranti che vengono ospitati nella cittadina. Nello scorso mese di maggio, solo per citare un caso, venti migranti sono fuggiti dal centro di accoglienza dove stavano trascorrendo un periodo di quarantena dopo essere sbarcati in Sicilia. Un gruppo di cittadini, capeggiati dal sindaco Leonardo Lauricella, si era diretto davanti all’ex hotel Villa Sikania trasformato in hot-spot, organizzando un sit-in di protesta.
In quell’occasione il sindaco aveva dichiarato: “L’edificio non è idoneo ad ospitare i migranti. Anche se c’è la presenza di forze di polizia non si riesce ad assicurare l’ordine pubblico. Stanno cercando di correre ai ripari eseguendo dei lavori alla luce di quanto si è verificato. Ma noi non tolleriamo questa situazione, siamo per la chiusura del centro non perché non siamo accoglienti ma perché non è sicuro e perché ci troviamo in un momento di emergenza sanitaria. I posti disponibili all’origine erano 99, in caso di normalità, quindi a maggior ragione adesso non può ospitare 150 migranti”.
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