“Con 65 persone soccorse a bordo ci stiamo dirigendo verso Lampedusa. Non siamo intimiditi da un ministro dell’interno ma siamo diretti verso il più vicino porto sicuro. Si applica la legge del mare, anche quando qualche rappresentante di governo rifiuta di crederlo”. Così Sea Eye in un tweet, sulla rotta presa dalla nave Alan Kurdi dopo il salvataggio di ieri.

Una motovedetta della Guardia di Finanza ha notificato al comandante della Alan Kurdi il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque territoriali italiane. Lo riferiscono fonti del Viminale.

“Stiamo aspettando in acque internazionali al largo dell’isola di Lampedusa. La Guardia di Finanza ci ha consegnato il decreto di Salvini. Il porto è chiuso. Comunque in Germania più di 70 città sono disposte ad accogliere le persone salvate. Abbiamo urgente bisogno di un porto sicuro” per l’Alan Kurdi. Lo afferma ancora la ong Sea-Eye in un tweet.

Quello che è in atto al momento è un vero e proprio braccio di ferro tra Salvini e le ong impegnate nel salvataggio dei migranti nel Mediterraneo.

Intanto ieri, dopo la visita a bordo dei medici, è stato effettuato il trasbordo su una motovedetta della Guardia di Finanza, di 13 persone salvate dalla nave Alex di Mediterranea Saving Humans che rimane in mare a 12 miglia da Lampedusa.

“Una buona notizia. Finalmente”, commenta la ong. “Adesso – chiede Mediterranea – devono sbarcare presto gli altri 36 naufraghi rimasti. Accordo tra governi italiano e maltese è confermato da entrambe le parti: aspettiamo che Autorità organizzino il trasferimento a Malta su assetti militari, visto che non può avvenire a bordo della Alex”.

Il Centro di coordinamento del salvataggio di Malta aveva offerto come “gesto di buona volontà” la disponibilità del Governo maltese allo sbarco sull’isola dei migranti.

Ma la stessa ong, aveva replicato però che “per le condizioni psicofisiche delle persone a bordo e le caratteristiche della nave, non è in grado di affrontare la traversata verso Malta. Ma siamo disponibili a trasferire i naufraghi su motovedette maltesi o della Guardia Costiera italiana”, conclude Mediterranea.

“Il salvataggio si conclude con lo sbarco delle persone salvate in un porto sicuro. Che sia Malta o Lampedusa, va bene in egual modo. È necessario ribadire che la situazione della nostra imbarcazione e le condizioni delle persone a bordo non ci consentono di affrontare viaggio fino a La Valletta”. Così Alessandro Metz, armatore sociale di Mediterranea Saving Humans. “Quindi – aggiunge – chiediamo che si muovano le motovedette della Guardia costiera italiana o maltese effettuino un trasbordo. Questi mezzi sono attrezzati, mentre la Alex non lo è. Noi eravamo in missione di monitoraggio quando ci siamo trovati ad affrontare il salvataggio, un obbligo di legge”.

La Procura di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, aprirà un’inchiesta sul caso della nave Alex, senza indagati, per identificare eventuali scafisti. Le condotte di comandante ed equipaggio della nave, al momento, non possono essere oggetto di valutazione visto che la nave è in acque internazionali. Lo sbarco per motivi sanitari di 13 migranti farà scattare la competenza della Procura di Agrigento che, una volta ricevuti gli atti dalla Guardia costiera, aprirà il fascicolo.

“Alex si diriga verso Malta, l’Italia è pronta ad offrire collaborazione per il trasbordo degli immigrati a patto che attracchi a La Valletta per le verifiche di legge”. Così fonti del Viminale che rimarcano: “Mediterranea dice che l’imbarcazione Alex non può arrivare fino a Malta, anche se è stata in grado di partire da Licata per raggiungere le acque territoriali libiche”.

“L’Italia – spiegano al Viminale – è pronta a offrire massima collaborazione, come sempre fatto in passato, non solo per tutelare le fragilità a bordo (operazione già effettuata con successo) ma anche per facilitare l’arrivo degli altri immigrati a Malta”. “A questo punto è però doveroso – sottolineano al ministero – che Alex, anche con pochi membri dell’equipaggio, accetti di dirigersi comunque verso La Valletta per sottoporsi alle normali e doverose verifiche di legge. Siamo sicuri che, avendo a cuore le condizioni delle persone trasportate e non essendoci nulla da nascondere, la ong accetterà questa soluzione”.

Sul fronte Sea Watch invece, c’è attesa per l’interrogatorio della comandante Carola Rackete – arrestata ma poi rilasciata – che si svolgerà il 9 luglio. Nonostante Rackete sia stata espulsa dall’Italia – il prefetto di Agrigento ha firmato il provvedimento nel quale viene definita ‘persona indesiderata‘-, la Procura ha negato il nulla osta al suo allontanamento dall’Italia almeno fino al giorno dell’interrogatorio.

Aggiornamento ore 11,22

“In queste condizioni andare a Malta mette a rischio sicurezza e incolumità persone. Lampedusa ora è il solo porto sicuro possibile”. Lo afferma Mediterranea in relazione alla situazione della nave Alex con a bordo migranti salvati dal naufragio. “Dopo una notte di scambi con i Centri di coordinamento dei soccorsi di Malta e Italia, è del tutto evidente – riferisce Mediterannea – che partire per il porto de La Valletta nelle attuali condizioni significherebbe mettere a rischio la sicurezza e l’incolumità delle persone a bordo della Alex. Abbiamo addirittura scoperto che, secondo Itmrcc di Roma, in prossimità dell’arrivo nelle acque territoriali maltesi, Alex dovrebbe caricare di nuovo a bordo, in spregio a qualsiasi norma sulla sicurezza della navigazione, tutte e 41 le persone ed entrare così nel porto di La Valletta”.

Mediterranea sottolinea ancora che sono poi “inquietanti le notizie di stampa che, da diverse autorevoli fonti, denunciano l’esistenza di un accordo tra Governo italiano e maltese finalizzato al sequestro dell’imbarcazione Alex e all’arresto di tutto il nostro equipaggio. Atti ritorsivi fuori da ogni rispetto dello stato di diritto. In queste condizioni, nel pieno rispetto del diritto internazionale, delle Convenzioni marittime e delle linee guida dell’Imo, abbiamo appena reiterato la richiesta di assegnazione del porto sicuro più vicino di Lampedusa come Place of Safety”, conclude la nota.

 

(foto tratta dal web)

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