- Quarantacinque migranti salvati a Lampedusa, almeno cinque i dispersi
- La scorsa notte una barca carica di migranti si è ribaltata mentre era il corso il trasbordo sulle motovedette
- Le ricerche riprenderanno domani con le motovedette di Capitaneria di Porto e Guardia di Finanza
- Situazione esplosiva all’hotspot di contrada Imbriacola dove si trovano più di mille migranti
Le ricerche degli eventuali dispersi – si parla di almeno cinque migranti – sono state interrotte in serata. Riprenderanno domani, al sorgere del sole, con le motovedette di Capitaneria di porto e Guardia di finanza, ma anche con l’elicottero del secondo nucleo aereo Guardia costiera di Catania. Si è chiusa così una giornata frenetica, l’ennesima, vissuta fra le acque antistanti Lampedusa e l’hotspot di contrada Imbriacola.
Quarantacinque i naufraghi salvati, mancano all’appello 5 migranti
Una barca, carica di migranti, durante la notte – erano le 3,15 circa – si è ribaltata, a 15 miglia a Sud dalla costa, mentre erano in corso le operazioni di trasbordo sulle motovedette. Quarantacinque i naufraghi che sono stati subito tratti in salvo. Sulla base delle testimonianze raccolte a bordo delle motovedette dai superstiti, sulla “carretta del mare” c’erano in tutto una cinquantina di persone. All’appello mancherebbero quindi altri cinque migranti.
Oltre mille persone all’hotspot
Nonostante i racconti dei sopravvissuti siano stati valutati con il beneficio del dubbio, le ricerche sono andate avanti praticamente per l’intera giornata, durante la quale – seppur con il mare agitato – un altro barcone con a bordo 90 persone è riuscito a raggiungere l’isola e ad approdare a Cala Pulcino. Tanto loro, quanto i superstiti fra i quali vi sono anche due donne – una delle quali in procinto di partorire che è stata trasferita in ospedale a Palermo – sono stati portati all’hotspot di Lampedusa dove sono ospitate attualmente oltre mille persone.
Davanti a Lampedusa anche due navi quarantena
Davanti all’isola, non riuscendo però ad attraccare fino al tardo pomeriggio a causa del mare mosso, anche due navi quarantena: la “Suprema” e la “Adriatica” che dovrebbero consentire di alleggerire le presenze – si stima che possano essere imbarcate 700 persone circa – nel centro di primissima accoglienza. In serata, 80 migranti sono stati caricati sul traghetto di linea che giungerà all’alba di domani a Porto Empedocle. E per domattina, con il secondo traghetto di linea, è prevista – la Prefettura di Agrigento è al lavoro senza sosta – la partenza di altri 150 profughi.
Il sindaco Martello chiede l’intervento dell’Europa
“Tra ieri ed oggi, in appena 20 ore sono arrivate sull’isola più di 700 persone – ha detto il sindaco delle Pelagie Totò Martello – al momento il centro di accoglienza ne ospita 1.100. Gli strumenti predisposti dal governo nazionale attraverso il ministero degli Interni consentono, grazie anche alle navi quarantena, di gestire gli interventi di primo soccorso e di accoglienza. Ma se vogliamo che il Mediterraneo non sia più un mare di naufragi e diventi un ‘Mare di Pace’, è necessario un intervento dell’Europa per agire sulle cause e sulla gestione dei flussi migratori nel loro complesso”. “Continuo a dire – conclude il sindaco – che i principi contenuti del Global Compact for Migration, il documento delle Nazioni Unite, dovrebbero essere un punto di riferimento a Roma ed a Bruxelles”. La Guardia costiera tunisina, intanto, ha salvato 41 migranti su una imbarcazione in difficoltà, mentre “Moonbird” – secondo quanto ha reso noto Sea Watch – ha avvistato cinque gommoni in pericolo con un totale di 370 persone a bordo.
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