I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sciacca e della Stazione di Caltabellotta, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un cittadino marocchino di 34 anni, Elfaqui hin Hakim, residente a Villabate, nel palermitano ritenuto responsabile dell’omicidio di un suo connazionale di 29 anni, avvenuto nella tarda serata di sabato scorso in una tendopoli stagionale in via Triokola a Caltabellotta.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del comando provinciale di Agrigento, il delitto sarebbe scaturito da una lite per futili motivi tra il 34enne e il 29enne, entrambi irregolari sul territorio nazionale e domiciliati nella tendopoli in occasione della raccolta delle olive.
L’omicidio
Il 34enne avrebbe aggredito la vittima con un bastone, colpendola ripetutamente in diverse parti del corpo fino a causarne la morte. Successivamente, il 29enne e’ stato trasportato presso la guardia medica di Caltabellotta da alcuni suoi connazionali, dove è stato dichiarato deceduto. L’attività investigativa, avviata immediatamente dai Carabinieri e diretta dalla Procura della Repubblica di Sciacca, ha permesso, anche tramite l’acquisizione delle testimonianze delle persone che avevano accompagnato la vittima alla guardia medica, di acquisire rilevanti elementi che hanno consentito di individuare e rintracciare il 34enne, che è stato bloccato e condotto in caserma.
Il fermo in carcere
Il fermato, ultimate le formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Sciacca, in attesa dell’udienza di convalida. Parallelamente alle suddette indagini, i Carabinieri della Compagnia di Sciacca unitamente ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Agrigento, hanno eseguito una serie di controlli all’interno della tendopoli di via Triokola dove sono stati identificati 9 cittadini extracomunitari.
Si tratta di 9 marocchini, tutti irregolari sul territorio nazionale. Per otto di loro, poiché impegnati come testimoni in procedimenti giudiziari, la posizione è in fase di valutazione; mentre per l’ultimo si è provveduto all’accompagnamento presso la Questura di Agrigento per effettuare le pratiche relative all’espulsione dal territorio dello Stato.
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