Si va svuotando l‘Hotspot di Lampedusa che nei giorni scorsi era stracolmo di migranti costretti a mangiare e dormire per terra. Dopo le partenze di ieri, oggi altre persone lasceranno il centro di prima accoglienza dell’isola siciliana.
Sono 210 i migranti che fra la tarda serata di ieri e questa mattina hanno lasciato l’hotspot di Lampedusa. Centotrenta sono stati imbarcati, ieri sera, sul pattugliatore della Guardia di finanza che ha fatto rotta verso Porto Empedocle. All’alba, nella struttura di primissima accoglienza, c’erano 1.014 ospiti. Da poco, 80 migranti sono stati trasferiti al porto per essere caricati sul pattugliatore della Guardia costiera che li trasferirà sempre a Porto Empedocle.
Intanto, in rada di Lampedusa, è già tornata la nave San Marco della Marina militare che imbarcherà, entro la giornata, circa 700 migranti e che, in serata, dovrebbe fare rotta – verrà deciso nelle prossime ore – verso Augusta o Pozzallo. Se non vi saranno sbarchi, in serata all’hotspot di contrada Imbriacola dovrebbero rimanere 234 persone.
Così l’emergenza Lampedusa si avvia a rientrare. Ieri la nave San Marco della Marina militare, con 600 dei migranti trasferiti dall’hotspot di Lampedusa, è arrivata alle 6.30 in rada di Porto Empedocle (Agrigento). A piccoli gruppi, i migranti sono stati trasbordati sulle motovedette che facevano la spola da molo Todaro. Le persone venivano poi accompagnate nella nuova tensostruttura inaugurata a fine maggio scorso
Sono circa 150, sui complessivi 600 che sono stati trasferiti con la nave San Marco della Marina militare, i migranti – tunisini per la maggior parte – che sono stati separati dagli altri e caricati su un autobus e portati a piazzale Ugo La Malfa ad Agrigento. Si tratta di migranti che hanno l’ordine del questore di lasciare il territorio italiano entro 5 giorni.
Gruppi che, di fatto, in questi minuti, si spostano verso la stazione ferroviaria centrale, alla ricerca di treni per il
Nord.
Intanto la nave Geo Barents, con a bordo 314 migranti tra cui 70 minori, chiede un porto sicuro. Lo scrive, su Twitter, Medici Senza Frontiere. Le persone, soccorse nel Mar Mediterraneo fa sapere Msf – sono state in balia delle onde per quattro giorni.