Agrigento

Imprenditore latitante era ricercato nell’Agrigentino, arrestato in Tunisia


È stato arrestato, ad Hammamet (Tunisia), Angelo Salvatore Stracuzzi destinatario, in Italia, di misura cautelare personale in carcere, in ordine ai reati di trasferimento fraudolento di valori, nonché di turbata libertà degli incanti ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso. L’operazione è stata condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo (Gico), sotto la direzione della Procura con la cooperazione dell’Interpol.

Legami con Cosa Nostra agrigentina

Stracuzzi, in passato, è stato già colpito da sequestro di prevenzione patrimoniale e dalla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, perché ritenuto vicino a Cosa Nostra agrigentina. In tale contesto, in particolare, era emerso un ruolo attivo dello stesso in seno ad una realtà imprenditoriale organica all’articolazione mafiosa di Licata. Il provvedimento cautelare cui ora è stata data esecuzione era stato emesso dal Tribunale di Palermo in relazione ad alcuni episodi di estorsione ai danni di imprenditori dell’agrigentino, finalizzati ad accaparrarsi fabbricati e terreni oggetto di aste giudiziarie.

Fuga e cattura

Da tempo, il ricercato aveva fatto perdere le sue tracce sul territorio nazionale. La cattura è avvenuta ad opera della Brigade Criminelle della Polizia tunisina, nel quadro di un’azione sviluppata in costante raccordo con il menzionato Nucleo Pef, all’esito di più giorni di intensa attività in Italia e nel Paese estero.

Leggi anche

Palermo, arrestato latitante con 3,5 Kg di cocaina

Indagini sui reati e sequestro preventivo

È indagato per associazione mafiosa, estorsione, turbata libertà degli incanti, trasferimento fraudolento di valori, reati secondo l’accusa commessi ad Agrigento, Licata, Palma di Montechiaro. Qualche mese fa Rita Giovanna Nogara, 50 anni, moglie di Stracuzzi è stata la destinataria di un provvedimento di sequestro preventivo di sei società e relative quote sociali e patrimonio aziendale emesso nei giorni scorsi dal Tribunale della libertà di Palermo – sezione libertà personale e sequestri – chiamato ad intervenire dopo un ricorso della Procura avverso la decisione del Gip del Tribunale di Palermo di negare il sequestro dei beni aziendali tutti riconducibili, secondo l’indagine sinora svolta dalla Guardia di Finanza, ad Angelo Stracuzzi.

Leggi l'articolo completo