Altri 119 giunti in nottata, nel centro ci sono 370 profughi

Nuova ondata di sbarchi a Lampedusa, hotspot pieno, tre barchini avvistati

Ancora sbarchi sulle coste agrigentine. Sono 119 i migranti che sono arrivati, da stanotte e fino all’alba, con tre diverse imbarcazioni, a Lampedusa. Sul primo barchino di 6 metri, bloccato a 5 miglia dalla guardia di finanza, c’erano 29 persone, fra cui 4 donne, provenienti da Sudan, Somalia e Guinea. Sul secondo gommone di 7 metri, intercettato a 37 miglia dalla guardia costiera, erano in 36, fra cui una donna, provenienti da Senegal, Sudan, Mali, Etiopia, Egitto, Gambia, Libia ed Algeria. Sulla terza imbarcazione di 9 metri viaggiavano invece 54 migranti, fra cui due donne e un minore, provenienti da Mali, Guinea, Senegal, Sudan, Egitto, Etiopia, Algeria.

Ieri altra giornata difficile

Nella giornata di ieri, con 4 diversi barconi, erano approdate a Lampedusa 221 persone. L’ultimo sbarco, durante la notte, con 75 migranti provenienti da Bangladesh, Egitto, Camerun. All’hotspot di contrada Imbriacola, al momento, si trovano 370 persone a fronte dei 250 posti disponibili. Non sono previsti trasferimenti su nave di linea o nave quarantena.

Sei giorni fa anche la tragedia

Una tragedia si è consumata lo scorso 17 dicembre sempre a Lampedusa, durante le operazioni di soccorso per gli sbarchi di migranti che si sono verificati lungo la costa agrigentina. Durante un soccorso in mare a largo dell’isola, una imbarcazione a bordo della quale vi erano i migranti si è capovolta: 26 persone sono state recuperate, 25 sono salve ma una purtroppo è morta dopo i diversi tentativi di rianimazione da parte del personale di soccorso. La vittima era una donna che si era messa in viaggio con il proprio figlio di circa 14 anni.

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Tanti sbarchi

Sette in totalegli sbarchi che si sono registrati nell’ultima settimana a Lampedusa, per un totale di quasi 500 persone trasferite all’interno dell’hotspot. “Ancora oggi si continua a morire nel Mediterraneo – ha detto amareggiato il sindaco di Lampedusa Totò Martello -, una ennesima morte che si poteva e si doveva evitare e che invece sarà un altro numero che si somma ad un lungo elenco, nel silenzio dell’Europa e dell’Italia. Un silenzio che sembra essere rotto solo da Papa Francesco, che continua a chiedere al mondo di uscire da questa atroce indifferenza”.

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