Tre nuovi sbarchi di migranti a Lampedusa dove sono approdati, nella notte, 109 persone. Tutti i barchini sono partiti da Sfax, in Tunisia. A soccorrerli le motovedette della Guardia di finanza e della Capitaneria.
Sul primo gommone c’erano 37 migranti (fra cui 5 donne e 2 minori) in fuga da Ciad, Congo, Costa d’Avorio, Guinea e Mali. Sul secondo erano in 33 (8 donne e 3 minori) e sul terzo in 39 (15 donne e 6 minori). Sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove ci sono 996 persone a fronte di 398 posti disponibili. Ieri sono stati trasferiti in 430.
Il mare di Lampedusa ha restituito un altro cadavere. Si tratta di una donna, il cui corpo è stato ripescato a 8 miglia dalla costa da un peschereccio. La salma si presenta saponificata e senza mani e piedi. Questo fa pensare che era in mare da diverso tempo. Adesso verrà portata alla camera mortuaria dove ci sono i tre cadaveri recuperati ieri dopo il naufragio ad oltre 30 miglia.
I tre migranti che hanno perso la vita nel naufragio avvenuto a 38 miglia al largo di Lampedusa sono stati identificati. Oltre alla bambina di 18 mesi – Sara, ivoriana – sono morti una donna di 38 anni, Melen, originaria del Camerun, e un coetaneo di nome Jonny, anch’egli della Costa d’Avorio. I superstiti, fra cui 10 donne, saranno interrogati dagli inquirenti per provare a ricostruire cosa sia accaduto durante la traversata, perchè il barchino si sia ribaltato e soprattutto chi fossero gli scafisti della traversata iniziata da Sfax, in Tunisia. La procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta ipotizzando i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato.
La bimba morta nel naufragio a 38 miglia da Lampedusa aveva un anno e mezzo ed era ivoriana. Gli inquirenti hanno messo a fuoco i dettagli dell’ultima tragedia del mare. La bambina viaggiava insieme alla madre su una barca di metallo di sette metri che si è ribaltata affondando. La donna, in stato di choc, si trova all’hotspot di contrada Imbriacola. Sulla stessa barca, partita da Sfax, in Tunisia, alle 5 di giovedì, erano in 35 originari di Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, Sierra Leone e Burkina Faso. Il barchino in difficoltà è stato segnalato, ieri mattina, fuori dalle acque Sar italiane. E’ stata subito dirottata una motovedetta della Capitaneria e in volo s’è levato anche l’elicottero della Guardia di finanza. Quando i soccorritori sono giunti all’altezza delle coordinate fornite, il barchino era già affondato.