Rallentano gli sbarchi a causa del mare agitato ma questo non impedisce nuove tragedie. Il cadavere di una donna è stato rinvenuto a bordo di una lancia libica con a bordo altri 107 migranti soccorsa ed agganciata da una motovedetta della Guardia di Finanza proprio nelle acque di prossimità dell’isola di lampedusa.
La tragedia
L’imbarcazione sarebbe partita da Sabratha secondo le dichiarazioni dei migranti che hanno riferito di essere originari di Eritrea, Sudan, Siria, Egitto ed Etiopia e di essere salpati all’una di mercoledì scorso dalla Libia, pagando da 2mila a 4mila dollari a testa. . Sulle cause della morte della donna è stata subito aperta un’inchiesta e l’imbarcazione sequestrata e trasferita in un apposito deposito non appena ultimato lo sbarco.
L’ennesima vittima
Si tratta dell’ennesima vittima sulle rotte verso l’Europa la cui porta di ingresso è ormai quasi sempre proprio l’isola di lampedusa. Aveva 26 anni la donna morta quindici giorni fa durante un altro sbarco.di cui si è appeso il 22 novembre scorso. in quella occasione erano in 46 e durante il trasbordo sulla nave dei soccorsi la carretta del mare si rovesciò.
Tre giorni prima, la sera del 19 novembre, un drammatico naufragio con almeno 8 dispersi, tra cui due bambini. Quarantatrè i migranti recuperati dalla Capitaneria di Porto, che avevano trovato riparo sugli scogli di Capo Ponente. Tra di essi una bambina di soli 2 anni che è morta a bordo della motovedetta che la stava portando sull’isola.
Hotspot svuotato
Gli sbarcati oggi verranno portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove, al momento, ci sono soltanto 2 migranti. Ieri sera 243 dei 245 ospiti della struttura sono stati infatti trasferiti, su disposizione della Prefettura di Agrigento, con il traghetto di linea giunto all’alba a Porto Empedocle da dove sono in corso gli spostamenti di 217 verso l’hub di Catania, mentre 26 minori non accompagnati resteranno nelle comunità dell’Agrigentino.L’hotspot è stato, infatti, sgomberato temendo la ripresa degli arrivi viste le condizioni meteo fanno temere una ripresa dei viaggi per almeno 48-72 ore prima che torni il maltempo
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