Recuperato al largo di Lampedusa il cadavere di un migrante. Ad individuarlo una motovedetta della guardia di finanza, impegnata nel pattugliamento della costa. Il corpo intercettato a 6 miglia dall’isolotto di Lampione. La salma è stata portata a Lampedusa e sarà trasferita nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana.
Dopo i primi accertamenti si è riusciti a risalire alla sua identità. Si tratta di un ivoriano di 56 anni: nella tasca dei pantaloni è stato trovato il passaporto. Il corpo è in stato di decomposizione, dall’ispezione cadaverica si evince che la salma è rimasta in acqua per almeno una settimana.
Nell’aprile scorso c’era anche il cadavere di un giovane tra i 33 migranti sbarcati sempre a Lampedusa, nell’Agrigentino. Erano tutti di nazionalità tunisina, fra cui 7 donne e 8 minori. L’imbarcazione di 6 metri sulla quale viaggiavano soccorsa dalla motovedetta Cp 273 della guardia costiera. Altro cadavere di migrante trovato all’alba dell’1 aprile dagli uomini della capitaneria di porto in mare davanti a Lampedusa. In quell’occasione la motovedetta Cp273 stava rientrando verso molo Favarolo, dopo aver soccorso 37 persone. Quando venne avvistato in acqua il corpo di un giovane, tra i 20 ai 30 anni, in stato di saponificazione. Appena qualche giorno prima i vigili del fuoco del distaccamento di Lampedusa avevano recuperato, a Punta Alaimo, zona Capo Grecale, il cadavere di una donna.
Ancora più macabra la scoperta fatta nel marzo scorso. Un cadavere, senza testa e senza braccia, in avanzato stato di decomposizione, venne ritrovato, dai carabinieri sull’arenile di Lampedusa. Il fatto che il corpo fosse avvolto in una coperta lascerebbe ipotizzare un decesso durante la traversata e una forma di seppellimento in mare. I militari dell’Arma furono allertati dalla capitaneria di porto che aveva avvistato la salma durante un giro di perlustrazione della costa.