“La strada statale Palermo Agrigento è una vergogna dei nostri tempi”. Lo ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri nel corso della puntata di Casa Minutella, il talk show prodotto da BlogSicilia. Al programma ha partecipato anche Marco Falcone, assessore regionale alle infrastrutture della Regione siciliana.
Strada statale Palermo Agrigento, “cantieri erano fermi si litigava sulla carta bollata”
“Devo dire la verità -spiega Cancelleri – quando sono arrivato al Ministero delle Infrastrutture, a settembre del 2019 al ministero delle Infrastrutture. è stato tra i primi sopralluoghi che ho fatto insieme alla Caltanissetta Agrigento. A quel tempo di operai in cantiere se ne contavano zero. Mentre c’erano decine di avvocati al lavoro decine per conto dell’Anas e della Cmc, la ditta che si occupa di costruire quel tratto di strada”.
Anas e Cmc, nella ricostruzione fornita dal sottosegretario a quel tempo erano veramente ai ferri corti, “parlavano soltanto con le carta bollata”. Per questo, è stato convocato un tavolo. “Abbiamo fatto capire – ricorda Cancelleri – che delle loro carte bollate non ce ne importava nulla. Noi non volevamo più carte bollate ma centimetri di asfalto messi per terra. Così, abbiamo ricominciato a lavorare”.
Strada statale Palermo Agrigento, asse principale completo entro fine 2022
Quando verrà completato il riordino di quella strada che lo stesso sottosegretario ha definito una vergogna? “E’ chiaro che ancora non l’abbiamo ultimata -spiega l’esponente dei Cinque Stelle – però, chi percorre ogni giorno quella strada potrà testimoniare che a settembre al 2019 c’erano quattordici semafori ed oggi ce ne sono rimasti due. Entro la fine della primavera, quindi prima dell’estate a luglio, prendo l’impegno di togliere quegli ultimi due semafori rimasti”.
Via i semafori dalla Palermo Agrigento, dunque. Ma per completare l’intero asse servirà ancora molto tempo. “Speriamo di completare quantomeno l’asse principale entro la fine di quest’anno. Per asse principale intendo ovviamente il completamento di almeno una carreggiata. E’ un investimento importante che stiamo portando avanti”. La colpa dei ritardi accumulati sono della politica: “in passato non c’è stata l’attenzione – sottolinea Cancelleri – perché la politica non costruisce le strade ma deve fare sì che chi le costruisce debba avere gli strumenti a disposizione. MI sono incavolato tanto sia con Anas, sia con le imprese, quando non lavorano. Ma va anche detto che Anas, a volte, diventa un orpello burocratico talmente tanto intricato che rischia di non far arrivare soldi in cantiere. Difenderò e difendo sempre l’azienda di Stato, ma lasciatemi dire pure che bisogna fare andare avanti i cantieri”.
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