Un blitz nella notte tra la Sicilia e il Belgio per fare luce ed arrestati i presunti responsabili della faida che provocò quattro morti e tre feriti tra il 2016 e il 2018, una lunga scia di sangue unì il Belgio alla Sicilia.
Le vittime, siciliani della provincia di Agrigento. Era una faida per la gestione del traffico di droga, svela adesso l’indagine della squadra investigativa formata da poliziotti italiani e belgi, sotto il coordinamento della procura distrettuale antimafia di Palermo diretta da Francesco Lo Voi.
L’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice delle indagini preliminari di Palermo Guglielmo Nicastro.
Gli investigatori delle squadre mobili di Agrigento, Palermo e i colleghi del Servizio centrale operativo hanno bloccato quattro persone in Sicilia; in Belgio, invece, sono stati eseguiti tre mandati di arresto europeo per altri cittadini italiani residenti a Liegi. Sono accusati, a vario titolo, di un tentato omicidio, di traffico di droga, di estorsione e di detenzione di armi.
Gli agenti hanno arrestato sette persone. Quattro in Sicilia e tre all’estero: Antonino Bellavia, 49 anni, Calogero Bellavia 31 anni, Calogero Ferraro 42 anni, Carmelo Nicotra 38 anni, Gerlando Russotto, 31 anni, Carmelo Vardaro 44 anni, Vincenzo Vitello 64 anni.
Le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Paolo Guido, dai sostituti Geri Ferrara, Claudio Camilleri e Gianluca De Leo hanno ricostruito il contesto in cui è maturata la faida: la rottura di un’alleanza che vedeva insieme alcuni giovani criminali a disposizione di Cosa nostra agrigentina.
Il primo omicidio della faida avviene il 14 settembre 2016, nel quartiere Outremeuse di Liegi, una delle zone storiche della città lungo il fiume Mosa. Viene ucciso un ventottenne originario di Porto Empedocle, Mario Jackelich, resta ferito un altro uomo.
Il 28 ottobre, a Favara, un commando entra in azione in pieno giorno, davanti a un supermercato di corso Vittorio Emanuele. La vittima dell’agguato è Carmelo Ciffa, 42 anni, di Porto Empedocle, un lavoratore socialmente utile che stava potando alcune piante.
Il 4 maggio del 2017, le armi tornano a sparare. Alla periferia di Liegi, davanti al ristorante “Grande fratello”: viene ucciso, a colpi di kalashnikov, il titolare del locale, Rino Sorce, di 51 anni. Resta ferito un suo dipendente.
Il 23 maggio, i killer sono a Favara, in via Torino: sparano a Carmelo Nicotra, che ha 35 anni. Solo per un caso la vittima resta ferita, viene trasportata subito in ospedale e si salva.
Il 5 marzo 2018, ancora un delitto a Favara. In via Diaz, viene assassinato Emanuele Ferraro, 41 anni, uno dei sei indagati per il tentato omicidio di Nicotra.
Una trama complessa su cui si continua a indagare.
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