Non luogo a procedere per l’imprenditore Salvatore Moncada, morto il 5 maggio del 2022 a seguito di un malore improvviso. Assolto il ragioniere Calogero Volpe, 59, anni, dall’accusa di bancarotta preferenziale in concorso. Lo ha disposto il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento per i due indagati assistiti dagli avvocati Marco Giglio ed Alberto Sirani.
Le indagini
I due erano rimasti coinvolti in un’inchiesta scaturita dal fallimento della società Moncada Solar Equipment s.r.l di cui erano rispettivamente amministratore e procuratore speciale. Inchiesta avviata nel 2019 dopo una segnalazione della Banca d’Italia e nel corso di un’attività ispettiva erano state rilevate delle anomale movimentazioni di denaro.
Restituiti quasi 6 milioni e mezzo alla Moncada Energy Group
Arrivò anche un maxi sequestro per quasi 6 milioni e mezzo di euro, disposto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento nel luglio del 2021. Somme adesso restituite alla Moncada Energy Group.
Non luogo a procedere, “Il fatto non sussiste”
Nel dettaglio il gup ha disposto il non luogo a procedere nei confronti dell’imprenditore deceduto “in ordine alle condotte ascritte, quanto alle condotte poste in essere sino al 31 dicembre 2012, perché il fatto non sussiste e, quanto alle restanti condotte tutte contestate, per intervenuta estinzione del reato per morte del reo” e l’assoluzione per Calogero Volpe “dalle condotte perché, fino al 31 dicembre 2012, il fatto non sussiste e, quanto alle restanti condotte contestate, perché non costituisce reato”.
La morte a 58 anni
L’imprenditore agrigentino Salvatore Moncada, “re dell’eolico” è morto a 58 anni il 5 maggio del 2022 all’ospedale “San Raffaele” di Milano dove si trovava per alcuni accertamenti. La notizia venne accolta con sgomento nella città dei Templi dove era notissimo non solo perché per anni è stato considerato uno degli imprenditori di punta della città, ma anche perché è stato il patron della Fortitudo Agrigento arrivata ad un canestro dalla serie A1.
Nei giorni precedenti era stato protagonista di una clamorosa iniziativa: era salito sul tetto di uno dei capannoni del suo stabilimento a Porto Empedocle e aveva minacciato di gettarsi. Stava protestando dopo le varie perquisizioni effettuate, giorni prima dalla Guardia di finanza su indicazione della Procura di Agrigento nel contesto di un’attività investigativa.
Spiegò le ragioni della sua esasperazione, che partiva da 11 anni di inchieste nei suoi confronti, anche con richiesta di misure cautelari. In quell’occasione volle far notare alcune anomalie come l’ultima richiesta preventiva di confisca dei beni, presentata il 23 dicembre e con scadenza il 28 dicembre
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