La notizia del ricorso del Governo davanti al Tar della Sicilia contro l’ordinanza regionale che dispone lo sgombero degli hotspot e dei centri accoglienza dell’isola non ha sorpreso il governo della Regione.
Il governatore Nello Musumeci non intende fare un solo passo indietro e questa mattina su facebook rimarca quelle che ritiene le sue buone ragioni sottolineando come sia crscente il fronte di colori i quali comincianoa convincersene.
“In queste ore tantissimi intellettuali e giuristi di ogni area mi stanno esprimendo il loro sostegno. E si fa strada – scrive Musumeci – sempre più la consapevolezza che il diritto alla salute e la dignità della persona non possono essere negoziabili”.
Musumeci contrattacca anche sul fronte social e politico “I razzisti veri sono quelli che fanno finta di nulla davanti a tragedie, quelli del business dell’immigrazione e dell’accoglienza. Noi abbiamo sempre detto NO ai mercanti di uomini che solo una politica seria può bloccare”.
“Mi conforta, tra tante inutili polemiche, – conclude – il sentimento di condivisione del popolo siciliano e di tanti da ogni parte d’Italia. La nostra è una battaglia di civiltà. Che non si fermerà”.
Intanto è stato depositato nella serata di ieri al Tribunale amministrativo regionale Sicilia il ricorso del Governo nazionale contro l’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci che prevede la chiusura degli hotspot e dei centri di accoglienza per migranti presenti sull’isola. Il governo ha scelto non la strada dell’impugnativa Costituzionale ma quella del ricorso amministrativo. Una ‘furbata’ giuridica che permette all’esecutivo di non convocare il Consiglio dei Ministri e procedere con la firma congiunta del premier Giuseppe Conte e del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Base del ricorso statale è la competenza.I migranti, infatti, sono una competenza esclusiva statale.
La Sicilia resisterà contro il ricorso e lo farà sostenendo che lo Stato erra nell’imputazione di competenza. L’ordinanza del presidente della Regione, infatti, non verte sul tema dei migranti ma sul tema sanitario, competenza che la riforma costituzionale del 2011 assegna alla Regione. Per la precisione la materia sanitaria è competenza concorrente fra Stato e Regione e la tutela della salute è competenza del Presidente della Regione.
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