Due giovani agrigentini con precedenti penali e di polizia, G.R ed S. V., nati rispettivamente nel 1999 e nel 1989, sono i destinatari di un daspo urbano, il cosiddetto Dapso Willy.
I provvedimenti adottati dal Questore e predisposti dalla divisione polizia anticrimine – ufficio misura di prevenzione personale – sono stati emessi a causa di un furto con estorsione avvenuto lo scorso 10 ottobre agli autori che, peraltro, sono già destinatari della misura di prevenzione dell’avviso orale.
In quella data i due giovani mentre erano in un locale del centro di Agrigento in piazza San Francesco avevano sottratto uno smartphone alla vittima per poi condure quest’ultima in un altro locale, nella vicina via Pirandello, per chiedere una somma di denaro per la restituzione del telefonino. Il classico “cavallo di ritorno”.
La vittima ha pagamento la somma richiesta ma ha ricevuto in campo soltanto lo smartphone privo della scheda sim, per la cui restituzione i malviventi chiedevano una ulteriore somma di denaro.
Tuttavia, la persona che subito il furto ed il nuovo tentativo di estorsione rifiutò provocando una lite. Uno dei due ha quindi sferrato un violento colpo di bottiglia alla nuca della vittima procurandogli trauma cranico con ferita lacero-contusa, successivamente refertato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Dio.
I due ragazzi sono poi stati identificati grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza ed al termine delle indagini sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per estorsione in concorso; uno dei due è stato, inoltre, denunciato anche per lesioni personali aggravate.
Con i provvedimenti, ai sottoposti la misura di prevenzione, G.R. e S.V., sarà vietato, rispettivamente per anni 3 e 2, l’accesso agli esercizi pubblici e locali di pubblico trattenimento siti tra la via Pirandello e la via San Francesco di Agrigento, nonché di stazionare nelle vicinanze degli stessi, compresa la piazza San Francesco.
L’eventuale violazione dei predetti divieti comminati con la misura di prevenzione del D.A.C.Ur. (detto anche DASpo Willy, dal nome del povero Willy Monteiro Duarte, barbaramente ucciso nel mese di settembre del 2020, in provincia di Frosinone, durante una lite) comporterebbe conseguenze ben più gravi essendo prevista la reclusione da uno a tre anni e la multa da 10.000 a 24.000 Euro.
Infine, attesa la gravità dei fatti commessi dagli indagati, si sta valutando l’aggravamento della misura di prevenzione a cui i predetti sono sottoposti.