Frode in pubbliche forniture, furto, ricettazione, reati tributari, societari e in materia ambientale. Scoppia il caos a Girgenti Acque, il gestore unico del servizio idrico integrato della provincia di Agrigento.
Otto fermi per associazione per delinquere
E’ in corso su territorio nazionale una vasta operazione di Polizia giudiziaria coordinata dalla procura di Agrigento. Carabinieri, Guardia di finanza e personale della Direzione investigativa antimafia, stanno eseguendo otto provvedimenti di fermo per associazione a delinquere. I protagonisti dei delitti presunti in questa operazione sarebbero tutti ‘colletti bianchi’. L’associazione a delinquere sarebbe finalizzata alla commissione di delitti contro la Pubblica amministrazione come, appunto, la frode in pubbliche forniture, ma anche furto, ricettazione, reati tributari, societari e in materia ambientale. Reati talmente gravi e organizzati che Girgenti Acque, nell’ambito delle prime fasi dell’inchiesta, era già destinataria di interdittiva antimafia
Indagati imprenditori, professionisti e politici nazionali
Al centro della vicenda c’è proprio la società idrica di Agrigento, gestore unico del servizio idrico integrato in tutta la provincia peraltro già destinataria della suddetta certificazione interdittiva antimafia dal novembre del 2018.
Tra gli indagati figurano imprenditori, professionisti, politici di rilievo nazionale, funzionari pubblici con responsabilità di vertice e appartenenti alle forze dell’ordine.
L’operazione è complessa e oltre ai reati contestati incide sull’erogazione del servizio pubblico di distribuzione idrica visto che c’è proprio la società unica della distribuzione al centro di tutto
La vicenda dell’interdittiva
Il 9 aprile del 2019 la prefettura di Agrigento aveva notificato una interdittiva antimafia alla Hydortecne srl, società controllata interamente da Girgenti Acque, il gruppo che gestisce il servizio idrico e fognario in gran parte dell’Agrigento. Girgenti Acque già nel novembre precedente era stata destinataria di un’altra interdittiva antimafia.
A distanza di cinque mesi la Prefettura aveva notificato un analogo provvedimento alla principale società del gruppo che si occupa di emissione delle bollette, della lettura e installazione dei contatori, del servizio call center e dei depuratori.
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