Favara invasa dai rifiuti come Palermo ma per motivi diversi. I netturbini esasperati non percepiscono da ben tre mesi lo stipendio e protestano da diversi giorni davanti il Palazzo di Città.
E mentre è in atto uno scaricabarile tra la sindaca Anna Alba e l’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti, arriva “Striscia la notizia” ad occuparsi del caso.
“Ci hanno fatto perdere la dignità – raccontano i netturbini esasperati ai microfoni del Tg satirico – e non abbiamo nessun conforto da parte di nessuno, nemmeno dalla sindaca che ci vede e scappa”.
“Ci scusiamo con la città di Favara per questo disagio che si sta creando, ma purtroppo siamo costretti a farlo per dare da mangiare ai nostri figli. Da parte di tutti i netturbini chiediamo scusa”.
E mentre a Favara i topi sbucano dai cumuli di spazzatura accatastati negli angoli della città, c’è qualche cittadino che per protesta ha portato i mastelli pieni di spazzatura davanti il Comune. Per la sindaca di Favara Anna Alba, questa situazione è legata alla diffusa evasione della TARI per effetto della quale il Comune non sa dove reperire i fondi per pagare l’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti.
“Siamo un comune in dissesto con grandi difficoltà economiche – afferma la sindaca -. Noi abbiamo incassato circa il 20% delle spese della TARI, quindi significa che su 7 milioni abbiamo 1 milione e mezzo. Ad aggravare la situazione è stata sicuramente la pandemia. Abbiamo molti nuovi poveri, che si trovano forse obbligati a non pagare. Stiamo facendo gli accertamenti e abbiamo inoltrato già gli avvisi. Penso che queste domande debbano essere poste alle imprese, perché il datore di lavoro dei netturbini sono le imprese e non il comune. E’ ovvio che il comune è in ritardo con i pagamenti”.
Ma i netturbini non ci stanno e spiegano: “La sindaca afferma che non ci sono soldi perché la gente non paga la TARI, ma in ogni paese ci sono persone che non pagano ma non si arriva a questo punto”.
“E’ da tre mesi che non percepiamo lo stipendio – spiegano amareggiati – e siamo famiglie monoreddito. Abbiamo bambini che vanno a scuola, bollette da pagare”.
“Lavoro da tanti anni – spiega un netturbino – e sotto questa amministrazione ho fatto debiti che non posso coprire. Noi vogliamo una risposta”.
“Ogni giorno quando arriviamo a casa i nostri familiari ci chiedono come è finita. Ma l’amministrazione non si fa vedere”.
Ieri in comune si è tenuto un incontro tra l’amministrazione comunale, i sindacati e una rappresentanza dei lavoratori, che però non ha portato ad una soluzione. L’amministrazione annuncia di aver pronto il pagamento di una sola fattura emessa dall’Ati e, dunque, una sola mensilità potrà essere pagata dai datori di lavoro ai dipendenti. Ma i lavoratori non ci stanno pretendendo tutti gli arretrati.
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