Ha confessato tutto la 50enne dell’Agrigentino, è stata lei ad avere sfregiato l’ex marito con dell’acido e non il contrario. Ha ammesso i fatti rispondendo al gip del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, che aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. La richiesta del provvedimento da parte del procuratore Giovanni Di Leo e del pm Maria Barbara Grazia Cifalinò. Silvana Sfortuna ha ammesso d’aver sfregiato il marito, Saro Morgana, così come anche d’aver finto d’essere stata lei la vittima dell’aggressione.

Astio e rancore

La 50enne di Palma di Montechiaro, arrestata e portata in carcere nella serata di giovedì, avrebbe tentato di spiegare i motivi. Ad emergere astio e rancore nei confronti del 48enne, Saro Gioacchino Morgana. La donna adesso è indagata per calunnia e lesioni personali con sfregio permanente. La Procura, sulle base delle dichiarazioni della donna, che è difesa dall’avvocato Giuseppe Vinciguerra, ha disposto nuove verifiche e accertamenti.

Due giorni fa la clamorosa svolta alle indagini

Due giorni fa ci fu la svolta a sorpresa nelle indagini. In realtà si sarebbe inventata tutto per incastrare l’ex da cui si era separata e per questo è stata arrestata dalla polizia con le accuse di calunni e lesioni permanenti. L’episodio si era verificato il 5 dicembre scorso quando la presunta vittima aveva denunciato il marito, accusandolo d’averle gettato addosso dell’acido nel tentativo di sfregiarla. Nei suoi confronti i poliziotti della squadra mobile di Agrigento e del commissariato di Palma di Montechiaro hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Sarebbe lei, dunque, la responsabile dell’aggressione.

La versione dell’ex marito

Il marito, Saro Gioacchino Morgana di 48 anni, è ricoverato al centro grandi ustioni dell’ospedale Cannizzaro di Catania con gravi ferite alle mani e al collo. Era stato arrestato subito dopo il fatto con l’accusa di lesioni personali gravissime. La sua versione è stata sempre opposta rispetto a quella fornita dalla moglie. “È stata lei ad aggredirmi – aveva detto al gip -, quella bottiglietta con l’acido non l’ho neppure toccata”.

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