Dissociazione pubblica dai parenti che stanno collaborando con la giustizia, pentiti che con le dichiarazioni, tutte ancora da valutare, stanno facendo luce in una faida mafiosa che dalla Sicilia arriva al Belgio. Accade a Favara nell’agrigentino dove i familiari di questi neo collaboratori di giustizia hanno scelto un modo alternativo, originale per disconoscere i propri congiunti. I neo pentiti sono Giuseppe Quaranta e Mario Rizzo. Il primo fedelissimo del boss Francesco Fragapane, il secondo finora soltanto un dichiarante che si è autoaccusato di un tentato omicidio.

A mandare, per prima,  una lettera via mail al quotidiano Grandangoloagrigento.it  è stata Adriana Russotto la fidanzata di Rizzo: “Preso atto da quanto espresso dagli organi di stampa negli ultimi giorni circa la scelta di collaborare con la giustizia del signor Mario Rizzo , mi dissocio nettamente da tale scelta presa dallo stesso, non volendo avere più nessun tipo di rapporto con lo stesso”.

A stretto giro di posta sempre allo stesso quotidiano segue il fratello di Rizzo che scrive: “Il sottoscritto Rizzo Fabrizio, fratello del neo collaboratore di giustizia, preso atto della scelta di collaborare con la giustizia, mi dissocio nettamente dalla scelta fatta dallo stesso non volendo avere più nessun tipo di rapporto con il sign. Rizzo Mario”.

 

La serie di sconfessioni non si chiude qui: stesse modalità per i parenti di Quaranta che differentemente da Rizzo sono inseriti nel programma di protezione per le famiglie dei pentiti che avrebbero abbandonato lasciando la località protetta.

A spedire la mail è il figlio Gabriele: “La famiglia del collaboratore Quaranta Giuseppe, la moglie e i figli, dichiarano di non voler condividere la sua scelta dopo aver provato tante volte a convincerlo a farlo ritrattare, e così hanno deciso di non voler più avere a che fare con lui stesso”.