Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il capo della polizia Franco Gabrielli, sono atterrati a Lampedusa (Agrigento) per un incontro con le autorità locali.
Ad attenderli davanti alla sede del Comune un gruppo di isolani, guidati dall’ex senatrice della Lega Nord Angela Maraventano, che sta manifestando a gran voce e ha esposto uno striscione bianco con scritto in rosso ‘scafisti’.
Proprio da Lampedusa la scorsa settimana, dopo un’ondata di sbarchi, il presidente della Regione Nello Musumeci ha chiesto lo stato d’emergenza anche perché la stagione turistica è stata pregiudicata dall’emergenza sanitaria per il Coronavirus. Gli isolani, da sempre popolo d’accoglienza, temono che l’emergenza immigrazione si traduca, per Lampedusa, nel concreto rischio contagio da Covid-19.
“Il ministro deve chiudere i porti e deve chiudere il buco del centro d’accoglienza da dove queste persone escono quotidianamente. Noi non possiamo creare assembramenti, però sbarcano 400-500 immigrati al giorno, ma noi non possiamo creare assembramenti. Perché ci vogliono tappare la bocca”. Lo ha detto Maraventano, animatrice del sit-in di protesta davanti al municipio di Lampedusa, dove è in corso l’incontro tra il ministro Lamorgese e l’amministrazione comunale.
“La devi smettere, devi chiudere immediatamente i porti perché sei complice di questi traffici – ha aggiunto Maraventano rivolgendosi al ministro – . Questo è un governo di scafisti. E’ una vergogna. Ci sono stati 3 mila sbarchi in una settimana e questa è l’accoglienza che merita”.
Durante la sua visita a Lampedusa dell’11 luglio scorso il presidente Musumeci aveva dichiarato: “Ci sono problemi sanitari problemi sociali ed economici. Abbiamo bisogno di risposte immediate: Lampedusa non può diventare una terra di frontiera”.
E ancora: “Finora è stata la Regione sostanzialmente a intervenire per colmare le lacune dello Stato lavoriamo a lungo termine per realizzare una struttura ospedaliera. Ma riteniamo che il fenomeno degli sbarchi debba essere al centro dell’attenzione del governo nazionale”.
“Ministro, ministro, mi scusi, una parola gliela posso dire? Una sola”. Così una donna di Lampedusa si è avvicinata al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, all’uscita dal Comune di Lampedusa dove la delegazione aveva incontrato il sindaco Totò Martello.
Il capo del Viminale non ha rifiutato il faccia a faccia e, attraversando la strada, ha incontrato la donna. “Un gruppo di migranti mi hanno rubato una barca, appena arrivata sull’isola, causandomi un danno di oltre 15 mila euro . Ho anche i filmati che possono dimostrare il furto”, ha detto l’isolana al ministro.
(foto tratta da Grandangolo Agrigento)