Attivisti ambientalisti e volontari a raccolta per ripulire due spiagge della provincia di Agrigento e donarle nuovamente alla comunità. Mareamico Agrigento ha raccolto il grido di allarme di tanti cittadini e del Comitato per Maddalusa ed ha deciso di organizzare una giornata di pulizia a Maddalusa.
“Visto che nessuno fa nulla, non possiamo assistere in silenzio al degrado delle nostre spiagge – dice Mareamico in un video pubblicato su Facebook -. Nel bagnasciuga di Maddalusa e Babbaluciara ci sono decine di pneumatici e quintali di plastiche, portati a riva dalle mareggiate invernali”. L’appuntamento è per domenica 26 giugno. “Vieni con noi a pulire questa spiaggia. Fai qualcosa anche tu per la nostra città e non girarti dall’altra parte”. Questo l’appello degli attivisti dell’associazione ambientalista che segue con attenzione tutte le località agrigentine. I Carabinieri, su disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento, hanno posto sotto sequestro una vasta area di Punta Bianca, al cui interno ricade un immobile abusivo, in territorio di Palma di Montechiaro.
L’edificio costruito qualche anno fa a pochi centimetri dal mare, oltre che essere abusivo, rischia di crollare nella spiaggia sottostante. Mareamico aveva segnalato questa grave situazione nel novembre del 2020. Ora, nell’imminenza dell’istituzione della riserva naturale di Punta Bianca, la Procura di Agrigento ha sequestrato tutto. “L’augurio – dicono i volontari dell’associazione ambientalista Mareamico Agrigento – è che, a seguito di questo importante provvedimento, si proceda immediatamente ad abbattere questa pericolosa bruttura ed a ripristinare questi luoghi che, ricadono all’interno del perimetro dell’istituenda riserva naturale di Punta Bianca”.
A Punta Bianca è anche scattato l’allarme di Mareamico per un edificio a rischio crollo. Sono ormai anni che l’associazione ambientalista Mareamico segnala il rischio di crollo che può riguardare l’ex caserma della Guardia di Finanza di Punta Bianca, nell’Agrigentino. Ora il Demanio, proprietario dell’edificio, avverte che c’è un imminente pericolo e chiede al Comune di Agrigento di impedire l’accesso nell’area, mediante efficaci sistemi di interdizione per avvertire la collettività del pericolo e di mettere in sicurezza l’ex caserma.