Il Tar della Sicilia ha condannato l’Assessorato Regionale dell’Agricoltura a riammettere in graduatoria un’azienda per la ricezione di alcuni fondi per la realizzazione di un impianto boschivo a Licata.
Un imprenditore di Agrigento aveva presentato una domanda di aiuto per la realizzazione di un impianto boschivo a Agrabona nel comune in provincia di Agrigento ma la domanda veniva era stata esclusa per mancanza della “valutazione di incidenza ambientale”. La ditta, rappresentata dagli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino, ha fatto ricorso davanti ai giudici amministrativi, evidenziando i vizi che invalidavano l’esclusione.
I due legali si sino opposti all’esclusione sotto il profilo dell’incompetenza, poiché il provvedimento impugnato era stato sottoscritto dal Dirigente del servizio competente e non dal Dirigente generale che aveva approvato la graduatoria provvisoria, sia sotto il profilo del difetto di istruttoria e della carenza di motivazione. Il progetto della ditta agrigentina era stato infatti corredato del parere di conformità al Piano Forestale regionale, ed il Piano forestale, a sua volta, aveva ottenuto il parere favorevole alla Valutazione di Incidenza Ambientale, e quindi non occorreva una nuova valutazione ambientale relativa ai progetti presentati.
L’Assessorato regionale dell’Agricoltura, rappresentato e difeso dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, aveva chiesto il rigetto del ricorso. La prima sezione del Tribunale amministrativo di Palermo ha accolto il ricorso è ha annullato il provvedimento impugnato. I giudici hanno anche condannato l’Assessorato al pagamento delle spese giudiziali. Ora la ditta agrigentina verrà riammessa in graduatoria.
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