Ventisei anni di attesa e chissà quanto tempo sarebbe ancora trascorso, a Sant’Angelo Muxaro nell’Agrigentino, se la Struttura contro il dissesto idrogeologico, guidata dal governatore Nello Musumeci, non avesse programmato la messa in sicurezza del versante meridionale del paese. Serviva, infatti, un progetto esecutivo per sbloccare una situazione complicata e, proprio per questo, gli Uffici diretti da Maurizio Croce hanno bandito e quindi aggiudicato la gara per le indagini tecniche, utili alla progettazione degli interventi di consolidamento. L’area comprende la zona archeologica e il centro abitato compreso tra via Trento e via Catania, nella parte a monte del costone.
A eseguire i rilievi geologici e i servizi di ingegneria sarà un team di professionisti coordinato dalla Artec Associati srl di Taormina. Numerosi sono stati in tutti questi anni i distacchi di blocchi lapidei dalla rocca, con seri rischi per i visitatori della necropoli e per i pedoni: non è un caso se la trazzera De Angelis – via di accesso alla riserva naturale Grotta Ciavuli – a causa dei crolli di massi dopo dieci anni risulti ancora chiusa.
E’ per queste ragioni, tra l’altro, che l’unica parte dell’area archeologica visitabile è quella che ospita la Tomba del Principe. Sono inoltre ancora inibiti alla pubblica fruizione sia il percorso che porta alle splendide grotte, di grande interesse speleologico e naturalistico, sia il sito con le tombe a grotticella scavate ai lati del colle. Da un punto di vista tecnico, il progetto prevede l’installazione di reti metalliche e l’imbracaggio di singoli massi con funi, oltre a una serie di sottomurazioni e drenaggi.
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