San Biagio Platani, piccolo paese dell’entroterra agrigentino, noto per “Gli Archi di Pasqua”, stamane è sceso compatto per le strade del comune a urlare i propri disagi logistici ed economici.
“Un intero paese scende in piazza per urlare sull’aumento sproporzionato della Tari e dell’acqua, peraltro ricevendo servizi pessimi ed erogazione dell’acqua una volta a settimana. Il paese – scrivono gli organizzatori della protesta – è sporco come se ci vivessero bestie. Nessuna derattizzazione e disinfestazione. Strade sudicie, e dire che è stato uno dei primi comuni che ha iniziato a fare la raccolta differenziata (dieci anni fa, quando funzionava era al 70%). I cittadini fanno la raccolta per tenere la munnizza a casa a marcire in quanto il servizio è confuso e irregolare”.
E ancora: “Il paese è commissariato per cause note alla cronaca e il commissario fa semplicemente il ragioniere per far quadrare i conti. Le scellerate e allegre amministrazioni precedenti e i tagli degli ultimi anni, un mixer deleterio per le tasche, già povere, dei sambiagesi. Un paese svuotato di giovani e meno giovani, e a chi rimane si chiede il sangue”.
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