“Digli a Giuseppe Zambito di farsi la scorta”. Sono le parole pronunciate in una telefonata anonima indirizzate al sindaco di Siculiana, in provincia di Agrigento, e dirigente scolastico.
La telefonata minatoria al sindaco
Zambito ha presentato denuncia a carico d’ignoti alla stazione dei carabinieri. La vicenda risale ai giorni scorsi anche se la notizia è trapelata solo ieri. I militari di Siculiana hanno subito avvisato la Procura della Repubblica di Agrigento che ha aperto un fascicolo d’inchiesta. La telefonata anonima sarebbe giunta in una utenza telefonica di un familiare di Zambito. “Digli a Giuseppe Zambito di farsi la scorta”, le frasi pronunciate da una persona che al momento resta anonima e che avrebbe subito riattaccato.
Indagini in corso
Ora indagano i Carabinieri sull’accaduto. Non è escluso che gli investigatori possano anche provare a risalire al numero telefonico dal quale è stata fatta la chiamata. Probabile che di questo “caso” si parli, durante un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, in Prefettura.
Pietra contro auto del sindaco di Bivona
Intimidazione anche al vicesindaco di Bivona, Salvatore Cutró. Due notti orsono è stato distrutto con una pietra il parabrezza della sua macchina. Del gesto sono stati informati i Carabinieri della locale stazione che hanno avviato le indagini per risalire all’autore del gesto.
La solidarietà ai sindaci
“Purtroppo registriamo ulteriori attacchi agli amministratori comunali agrigentini, sono vicino al sindaco di Siculiana, Peppe Zambito e al vice sindaco di Bivona Salvatore Cutrò, entrambi vittime di atti che sono al vaglio degli inquirenti. Non è ammissibile che per governare bene, un amministratore debba mettere a rischio la propria incolumità. Mi auguro che le forze dell’ordine facciano piena luce su entrambi gli episodi”. A proposito dell’intimidazione a Bivona, il sindaco Milko Cinà ha definito l’episodio ai danni del suo vice “un vile atto intimidatorio, giunto in un clima veleno che come amministrazione comunale abbiamo subito e continuiamo a subire attraverso i social. Clima che – accusa Cinà – oggi si concretizza in azioni di questo tipo. È giunto il momento di porre un freno alla violenza verbale e non solo a cui stiamo assistendo ormai da troppo tempo. Spero – ha concluso il primo cittadino – che i carabinieri, immediatamente allertati, possano individuare prima possibile i responsabili di questo vile gesto”.
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