Agrigento e provincia sempre più assetate. Interi quartieri non ricevono acqua anche da oltre un mese, ma un’autobotte dell’Aica senza contrassegni avrebbe fornito il pontile del porticciolo di San Leone che sarebbe gestito – secondo Legambiente Agrigento Circolo Rabat – da una società legata al presidente dell’Aica Settimio Cantone. Ma Cantone replica: “In questo periodo arrivano barche con persone che provengono da tutto il mondo e dobbiamo trattarli per come meritano tutte le strutture turistiche”.

Scoppia il caso sui social

Dopo la manifestazione dello scorso 2 agosto, sulla drammatica crisi idrica che attanaglia l’intera provincia di Agrigento, nulla è cambiato. Tante le parole e pochi se non nulla i fatti. Oltre duemila persone erano scese in piazza a gridare: “Vergogna, vogliamo l’acqua”. Gli agrigentini denunciano la distribuzione non equa dei turni idrici. La gente è sempre più esasperata, con le autobotti private divenute oramai introvabili e quando se ne trova qualcuna, il prezzo dell’acqua è ormai alle stelle.

Tra turni di distribuzione che sfiorano anche i trenta giorni, gli cittadini sono costretti a recarsi alle fontane per riempire i bidoni. Sembra di essere tornati indietro di oltre cinquanta anni.

In queste settimane, diversi sono stati gli appelli di famiglie con disabili che da settimane sono senza acqua e nonostante siano alle ricerca disperata di un’autobottista nessuno ha risposto all’appello. A Fontanelle la situazione disperata di una signora che abita con un figlio disabile e che attende l’arrivo di un autobotte da circa un mese. Sui social arriva l’appello al sindaco e al prefetto affinché la situazione per la signora si sblocchi. “È una situazione inaccettabile che è una signora con un figlio disabile debba attendere oltre un mese per l’arrivo di un’autobotte”.

“Ci stanno portando all’esasperazione, si assiste a scene che hanno dell’inverosimile, persone sui tetti della propria abitazione che versano nei propri serbatoi taniche d’acqua da 10/20 litri ed addirittura con acqua in bottiglia acquistata nei supermercati. Scene da striscia la notizia.Siamo disperati e nessuno fa niente”. Questo si legge in un altro post di protesta.

LA DENUNCIA DI LEGAMBIENTE AGRIGENTO CIRCOLO RABAT

Di fronte a questa dilagante crisi idrica senza precedenti, sta facendo discutere non poco gli agrigentini, la denuncia che ha fatto sui social Legambiente Agrigento Circolo Rabat, secondo la quale “l’attuale gestione a.i.c.a. delle autobotti si presta ad arbitrio, clientelismo, favoritismo”.

“Abbiamo la sensazione, già da tempo – si legge in post su Facebook di Legambiente Agrigento – che si stia realizzando una gestione “politica” del servizio sostitutivo tramite autobotti. Questa sensazione sembra essere confermata da una fonte molto attendibile che ci riferisce che stamattina, (domenica 11 agosto ndr) intorno a mezzogiorno, presso il porticciolo di San Leone, un mezzo di AICA, sebbene senza contrassegni del gestore, ha rifornito la riserva idrica di un pontile galleggiante.

Sarebbe molto grave ed inaudito, se confermato, il fatto il soggetto imprenditoriale che gestisce detto pontile sia direttamente riconducibile al presidente di AICA dott. Cantone, come si è appreso durante la stessa giornata dai social network”.

“Ma non è neppure questo il punto principale: com’è possibile che un’autobotte di proprietà di AICA, con personale di AICA, si presti a rifornire le riserve idriche di un pontile galleggiante per diportisti? Un utilizzo del genere, se confermato, equivale a disprezzare il grave stato di bisogno di tantissimi agrigentini, in particolare quelli che stanno ricevendo, ormai da mesi, insufficienti quantità di risorsa”. I“Legambiente Agrigento – continua il post – apprezza e rilancia l’appello pubblico della Consulta delle associazioni di AICA che pone l’accento sulla difficoltà di accesso all’acqua potabile, con riferimento particolare alle persone più fragili o bisognose, a partire da quelle anziane e con disabilità”.

LA REPLICA DEL PRESIDENTE DELL’AICA CANTONE

Ma il Presidente dell’Aica Settimio Cantone, in un’intervista telefonica alla testata Agrigentonotizie replica che “E’ una cosa normalissima, sulla rete del lungomare è attaccato anche un albergo e quindi spesso, la pressione dell’acqua non è sufficiente per farla arrivare ai pontili che sono considerate delle strutture turistiche. In questo periodo arrivano barche con persone che provengono da tutto il mondo e dobbiamo trattarli per come meritano tutte le strutture turistiche”.

“Sostanzialmente è accaduto che quando le cisterne dell’hotel sono piene si crea una bassa pressione nella rete e negli ultimi pontili del porticciolo l’acqua non arriva e per come facciamo per gli altri casi di disservizio, interveniamo con l’autobotte sostitutiva che viene regolarmente pagata dagli utenti. Ieri stesso abbiamo rifornito anche due ristoranti di San Leone, non possiamo servire i ristoratori e lasciare a secco il porto”

Ma di fatto, c’è un problema sostanziale. In questa terribile estate di sete, ci sono stati innumerevoli disservizi per i quali le autobotti sostitutive non sono mai intervenute nonostante gli utenti sarebbero stati disposti a pagare.

Come il caso della signora di Fontanelle con un figlio disabile, da settimane senza acqua. Lo stesso Alfonso Cartannilica del comitato #VOGLIANOLACQUA aveva lanciato un appello sui social per chiedere alle autorità competenti di occuparsi del caso.

LE FORTI PERPLESSITA’ DI LEGAMBIENTE ALLA REPLICA DI CANTONE

Dopo la replica di Cantone, non tarda ad arrivare la controreplica di Legambiente Agrigento. “Dopo la nostra nota stampa di ieri – ha detto Daniele Gucciardo di Legambiente – il presidente Cantone ha accennato alcune repliche, molto parziali, che – oltre a non circostanziare la vicenda avvenuta al porticciolo di San Leone in data 11 agosto 2024, tra le ore 12,00 e le ore 13,00, – non forniscono all’utenza alcuna rassicurazione circa le modalità con cui vengono gestite le forniture idriche sostitutive a mezzo delle autobotti di proprietà o nella disponibilità del gestore A.I.C.A.

Sarebbe stato necessario fare riferimento all’adozione di criteri di legalità, trasparenza, equità, pari trattamento degli utenti, rispetto della cronologia delle richieste, e quant’altro potrebbe rassicurare l’utenza sull’inesistenza di arbitrii, favoritismi, clientelismo nella gestione di tale importante servizio in un momento come l’attuale”.

Speriamo di essere più fortunati, formulando domande ancora più precise:

1) Chi ha chiamato per sollecitare l’immediato invio dell’autobotte che è stata consegnata ieri presso il pontile galleggiante in fondo al molo di levante a San Leone? L’utente o il Presidente A.I.C.A. Cantone? E a che titolo è avvenuta la chiamata?

2) A che ora è avvenuta la chiamata? E’ avvenuta tramite il call center aziendale? Come è stata motivata la chiamata?

3) Ci sono precedenti accertamenti tecnici che hanno verbalizzato, formalizzato il presunto guasto che ha causato il mancato o parziale approvvigionamento presso il pontile?

4) Il pontile servito tra le ore 12,00 e le ore 13,00 è riconducibile a Lei o alla Sua famiglia?

5) La consegna di tale autobotte è stata realizzata secondo i criteri stabiliti dal Prefetto e i criteri interni di trasparenza, anche ai sensi delle Deliberazioni ARERA e della Carta del Servizio, o è avvenuta in maniera arbitraria?

6) Il cosiddetto pagamento a carico dell’utente, da Lei richiamato, si riferisce all’esclusivo costo dell’acqua che sarà addebitato in bolletta, quindi pari a circa 10 euro, oppure al costo del trasporto, che al momento è quotato su ben oltre 100 euro e che gli utenti “normali”, cioè quelli che non ricoprono il ruolo di presidente A.I.C.A., devono attualmente anticipare ai trasportatori?

7) Lei è al corrente che vi sono centinaia di utenti, tra Fontanelle e altri quartieri periferici, che si trovano da diverse settimane privi delle quantità minime di risorsa idrica? Quale norma, direttiva, circolare, assegna la priorità al pontile galleggiante di San Leone rispetto alle utenze familiari a secco da settimane?

8) Qual è l’esatta strategia di A.I.C.A., in accordo con gli altri soggetti istituzionali coinvolti, per garantire la massima trasparenza ed equità nella consegna di forniture d’acqua sostitutive mediante le proprie autobotti o quelle dei trasportatori convenzionati? C’è un elenco riportante tutte le consegne effettuate, riportante i dati della chiamata e gli eventuali criteri di priorità adottati?

– Siamo certi che, a domande ancora più specifiche, ci perverranno risposte adeguate, ma in primo luogo che non vuole abusare della nostra pazienza e della nostra intelligenza”.

L’ATTUALE GESTIONE A.I.C.A. DELLE AUTOBOTTI SI PRESTA AD ARBITRIO, CLIENTELISMO, FAVORITISMO.

CHIEDIAMO CHE VENGA GOVERNATA IN MANIERA SERIA ED EQUA, CON PARTICOLARE ATTENZIONE VERSO LE FASCE SOCIOECONOMICHE PIU’ DEBOLI, GLI ANZIANI, I DISABILI.

Legambiente Agrigento apprezza e rilancia l’appello pubblico della Consulta delle associazioni di AICA che pone l’accento sulla difficoltà di accesso all’acqua potabile, con riferimento particolare alle persone più fragili o bisognose, a partire da quelle anziane e con disabilità.

Abbiamo la sensazione, già da tempo, che si stia realizzando una gestione “politica” del servizio sostitutivo tramite autobotti. Questa sensazione sembra essere confermata da una fonte molto attendibile che ci riferisce che stamattina, intorno a mezzogiorno, presso il porticciolo di San Leone, un mezzo di AICA, sebbene senza contrassegni del gestore, ha rifornito la riserva idrica di un pontile galleggiante.

Sarebbe molto grave ed inaudito, se confermato, il fatto il soggetto imprenditoriale che gestisce detto pontile sia direttamente riconducibile al presidente di AICA dott. Cantone, come si è appreso durante la stessa giornata dai social network.

Ma non è neppure questo il punto principale: com’è possibile che un’autobotte di proprietà di AICA, con personale di AICA, si presti a rifornire le riserve idriche di un pontile galleggiante per diportisti? Un utilizzo del genere, se confermato, equivale a disprezzare il grave stato di bisogno di tantissimi agrigentini, in particolare quelli che stanno ricevendo, ormai da mesi, insufficienti quantità di risorsa.

Chiediamo che sia fatta subito chiarezza sull’accaduto, che AICA illustri per filo e per segno come mai alcune migliaia di agrigentini, evidentemente meno fortunati dei diportisti di San Leone, non ricevono acqua per settimane, con turni diradati e quantità di acqua irrisorie, mentre i propri dipendenti vengono inviati, la domenica mattina, a rifornire gratuitamente i pontili galleggianti di San Leone.

Ci associamo alle richieste, già emerse nel corso della manifestazione del 2 agosto e oggi riproposte dalla Consulta della Associazioni presso AICA e chiediamo, pertanto, che il sistema delle autobotti venga gestito con una serietà che finora non abbiamo vista, evitando ogni rischio di arbitrio, favoritismo, clientelismo, abuso di potere.