Nello scorso fine settimana, la Polizia di Stato di Sciacca ha effettuato dei controlli amministrativi in due stabilimenti balneari di Seccagrande, nota località del Lungomare Gagarin a Ribera. L’operazione è stata condotta con la collaborazione di personale del Centro Anticrimine Natura dei Carabinieri di Agrigento, della Capitaneria di Porto di Porto Empedocle, della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Porto Empedocle.
Nel primo stabilimento sono state riscontrate la mancata esposizione della Scia per la somministrazione di alimenti e bevande, con relativa sanzione di 308 euro, e violazioni delle norme sulla tracciabilità alimentare, che hanno comportato una multa di 1500 euro e il sequestro amministrativo di 20 kg di prodotti alimentari e 11,5 kg di prodotti ittici.
Nel secondo stabilimento, invece, oltre alla mancanza del preposto, punita con una sanzione di 1032 euro, e a irregolarità sulla tracciabilità degli alimenti analoghe al primo caso, è stata contestata l’inosservanza delle disposizioni contenute nell’ordinanza balneare della Capitaneria di Porto, con ulteriore multa di 1032 euro.
Complessivamente, i controlli hanno portato a elevare sanzioni per un totale di 5372 euro. La Polizia ha fatto sapere che seguiranno ulteriori verifiche sulla documentazione acquisita.
Continuano i controlli nei ristoranti, nei lidi, e nei locali delle borgate marinare del Palermitano e non solo. L’operazione “Sapore di Mare” della capitaneria di porto di Palermo si è concentrata sull’intera filiera della pesca, con l’obiettivo di tutelare il consumatore dalle frodi alimentari e assicurare la qualità e la tracciabilità del prodotto ittico destinato ai ristoranti e alle famiglie. Tanti i sequestri e le multe.
Negli ultimi 20 giorni sono stati controllati 75 ristoranti, elevate sanzioni per 110.000 euro, sequestrati 7.300 chili di prodotti ittici e 1800 ricci di mare, e ispezionate 34 imbarcazioni dedite alla pesca sportiva.
In 8 ristoranti nelle borgate marinare dell’Arenella, Sferracavallo e Isola delle Femmine, è stata riscontrata l’assenza di documentazione sulla rintracciabilità del pesce. Sono state contestate 9 violazioni amministrative per 11.500 euro, e sequestrati 925 chili di varie specie ittiche e 200 ricci di mare, successivamente rigettati in mare.
Verifiche in altri 7 ristoranti nella zona del porto di Palermo hanno portato all’elevazione di 8 multe per un importo di 12.000 euro e al sequestro di 700 chili di esemplari di varie specie, a causa della mancata tracciabilità del pesce.
In provincia di Palermo, l’ispezione di due resort ha portato a 3 violazioni amministrative con 4.500 euro di multa e al sequestro di 1.700 chili di pesce. A San Vito Lo Capo, 3 ristoranti sono stati multati per 4.500 euro e sono stati sequestrati 100 chili di pesce.
“Si sottolinea l’importante contributo dei medici del Servizio veterinario dell’ASP di Palermo e di Carini – si legge in una nota della Capitaneria – che hanno collaborato attivamente con il personale militare della Guardia Costiera nelle verifiche relative al sistema di controllo alimentare e alle condizioni igienico-sanitarie dei prodotti ittici destinati alla vendita”.