“Per fortuna stavolta non c’è scappato il morto. Ma lascia sgomenti la vicenda del consigliere comunale di Licata, eletto nel 2018 in quota Lega, che spara quattro colpi di pistola al socio in affari per contrasti legati alle loro attività professionali. Prima i fatti di Voghera, ora a Licata ma non dovrebbe succedere da nessuna parte”. Lo dichiara il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo.
Politica della Lega “vira verso la violenza”
“Ma è possibile che la politica della Lega – prosegue – oltre che populista e sovranista stia ora virando verso la violenza estrema ricorrendo anche all’uso delle armi? Rivolgo un appello al leader leghista Salvini affinché moderi i termini con cui spesso aizza il suo popolo, facendo anche un netto e chiaro gesto di dissociazione verso chi – conclude – imbraccia armi da fuoco per farsi giustizia da se”.
Sui social l’assessore Giusto Catania ironico…ma non troppo
Attraverso il suo profilo facebook personale interviene l‘assessore di Palermo, Giusto Catania: “Prima Voghera, poi Licata… ma per essere candidati con la #Lega bisogna saper usare la pistola? O forse hanno preso alla lettera la lezione di Salvini, secondo cui bisogna sempre spararla grossa? Non vorrei che anche a Palermo si aggirasse qualche leghista armato…”
Poteva essere una tragedia
Di sicuro quanto accaduto a Licata poteva trasformarsi in tragedia. La lite è avvenuta durante la notte trascorsa tra i due soci di un’attività di onoranze funebri. Sul posto è giunto personale del nucleo operativo e radiomobile della locale compagnia carabinieri e personale del commissariato di polizia di Stato, che hanno avviato immediatamente i primi accertamenti per verificare l’attendibilità della segnalazione. Attraverso le immagini registrate da alcuni sistemi di videosorveglianza, carabinieri e polizia hanno ricostruito la vicenda accertando che al culmine di una lite tra i due uomini, il consigliere comunale ha estratto una pistola ed ha esploso 4 colpi all’indirizzo del rivale. Fortunatamente solo un proiettile è andato a segno ferendolo al braccio sinistro.
L’uomo si è costituito
Poco dopo chi ha premuto il grilletto si è presentato spontaneamente presso gli uffici della compagnia carabinieri di Licata, accompagnato dall’avvocato, confessando quanto accaduto. Si tratta per l’appunto del consigliere e imprenditore di Licata il quale ha consentito anche di far rinvenire la pistola utilizzata, un revolver calibro 22 illegalmente detenuta, oltre al relativo munizionamento.
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