In fiamme il condizionatore e l’appartamento viene inghiottito da fuoco e fumo. E’ accaduto in via Regione Siciliana, ad Agrigento, dove sono accorse più squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale e i poliziotti della sezione volanti della questura. Pompieri e agenti hanno salvato il proprietario dell’abitazione: un cinquantenne che dormiva e che, di fatto, non si era accorto di nulla.
Sgomberato, in via precauzionale, l’intero palazzo. I pompieri sono ancora al lavoro per mettere in sicurezza l’area. Lo stabile è risultato essere agibile, tranne l’appartamento dove è scoppiato l’incendio.
Devastato dal fuoco il vigneto di Naro nell’Agrigentino, composto da 6mila piante e curato dalla cooperativa agricola Rosario Livatino – Libera Terra alla quale il terreno, confiscato alla mafia, è stato affidato nel 2015. Ed è stato proprio il legale rappresentate della coop a presentarsi alla stazione dei carabinieri di Naro per formalizzare denuncia. Un danno provocato è stato quantificato in circa 20mila euro.
A quanto pare, l’incendio ha raggiunto il terreno dopo essersi propagato da un fondo confinante. I carabinieri hanno avviato le indagini per provare a fare chiarezza e identificare i piromani. La coop, lo scorso fine giugno, subì l’incendio di 30 ettari di terreno coltivati a grano. Non è dunque la prima volta che succedono fatti del genere e intimidazioni di questo tipo.
“Solidarietà a Libera e agli attivisti che gestiscono il vigneto della cooperativa antimafia Livatino di Naro, distrutto a seguito di un incendio. La brutta sorpresa rivela un fatto inquietante, ma non nuovo: la mafia gode di ottima salute, e la sua pressione criminale non accenna a diminuire, nonostante i tanti successi giudiziari della magistratura. C’è un primo livello, anzi, che manda proprio segnali come questo, rispetto ai quali lo Stato deve rispondere con fermezza. Segnali tanto più gravi, quando arrivano a ridosso della giornata in memoria del sacrificio di Libero Grassi”. Lo dice l’eurodeputato Dino Giarrusso.
“Serve rafforzare l’azione delle forze dell’ordine, mandando più uomini in Sicilia, investendo in formazione, logistica, strumentazione. Già ho rivolto il mio invito al ministro Piantedosi. Invito che reitero – aggiunge – C’è anche un problema di cultura e di educazione, dalla sessuale alla legalità, rispetto alla quale occorre intervenire in modo immediato e pianificato. Ora serve sostenere gli amici della cooperativa e aiutare loro a ricostruire quanto perso. Il ruolo di Libera è insostituibile, e tutta la società civile deve faresentire la propria vicinanza”.