Un documento a difesa della macchia mediterranea firmato a Roma con la Sicilia in prima fila. Il Mediterraneo ancora protagonista nel campo dell’educazione ambientale. Dopo l’istituzione della “Carta dei Comuni Custodi della Macchia Mediterranea”, chiamata anche “Carta di Caltagirone”, elaborata anche la nascita della “Carta delle Dune Costiere”. Un passo che avviene nella giornata nazionale dedicata agli alberi ad opera dello stesso comitato promotore che ha elaborato la “Carta dei Comuni custodi della Macchia Mediterranea”. L’obiettivo è di nuovo il coinvolgimento dei comuni che ne saranno i firmatari e che dovranno impegnarsi nella difesa del sistema dunale, inteso come un sistema di grande importanza naturalistica per la difesa della biodiversità e delle coste.
Sviluppo urbanistico dannoso
Il sistema dunale nella sua interposizione al mare mantiene le condizioni ideali per la sopravvivenza della macchia mediterranea, ma anche per il mantenimento degli ambienti umidi come i laghi e le paludi costiere. Negli ultimi anni lo sviluppo urbanistico e la diffusa antropizzazione dei litorali ha esposto le dune a gravi minacce di degrado e perfino all’estinzione. L’eliminazione degli argini provoca ogni anno in tantissimi tratti di costa elevati fenomeni di erosione quasi del tutto non fronteggiabili. Anche la crisi climatica in atto, interessa sempre più spesso le coste sabbiose siciliane, i cui effetti possono essere contenuti solo se viene messo in atto un programma concertato di tutela del sistema spiaggia-duna.
Sensibilizzare e formare
“Mentre ai meeting internazionali al posto di tutelare l’ambiente ci si accorda per acquistare il diritto a inquinare – ha dichiarato Antonello Fiore, presidente nazionale della Sigea, società geologia ambientale, aprendo a Roma la cerimonia con i sindaci per la firma della ‘Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee’ -, noi riteniamo che bisogna continuare con la sensibilizzazione e formazione, a tutela delle componenti ambientali, quali le spiagge con le dune. La Sigea sostiene con convinzione e grande interesse il progetto culturale di tutela dell’ambiente e di educazione ambientale quale è la ‘Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee’. E’ necessario evitare che azioni e opere possano incidere sulle spiagge e le loro dune. Le spiagge sono beni ambientali comuni che vanno vissuti senza che ne alteriamo il loro equilibrio naturale. Una consapevolezza, quella del rispetto delle spiagge, nell’interesse anche nella tutela della biodiversità, del nostro benessere psico-fisico e delle tante economie locali che su di esse si sono sviluppate. Conosciamo e tuteliamo le dune, tuteliamo le nostre spiagge, tuteliamo noi stessi”.
L’erosione costiera
“Da tanti anni siamo impegnati nella sostenere e promuovere l’informazione sull’importanza che detiene il sistema dunale – dichiara Fabio Galluzzo, delegato regionale per la Sicilia di Marevivo onlus –. Possediamo un centro di educazione ambientale a Eraclea Minoa nell’agrigentino, lungo un fascia boschiva che si affaccia su un litorale di dune che da anni è esposto a un forte fenomeno di erosione costiera. In pochissimi anni le abbiamo visto scomparire, inghiottite dalle acque ed abbiamo assistito inermi alla perdita del grande patrimonio naturale che questa parte di costa della Sicilia meridionale possedeva. La stessa struttura che ogni anno ci consente di accogliere migliaia di studenti che partecipano alle nostre iniziative di educazione ambientale, è stata più volte quasi travolta dalle acque, costringendoci ad arretrarla per difenderla dall’invasione del mare”.
Tanti interventi e informazione
Marevivo proprio nell’Agrigentino è intervenuto più volte per strutturare sistemi di difesa e soprattutto ha lavorato con le scuole e con i villeggianti nel corso della stagione estiva, per diffondere informazioni e stimolare una più rispettosa fruizione della spiaggia e delle dune: “Le dune – ha aggiunto Galluzzo – come siamo soliti dire non sono fatte solo di sabbia, ma custodiscono un patrimonio incredibile vita animale e vegetale, indispensabile per la sopravvivenza dell’ecosistema marino e di tutto il territorio costiero. Confidiamo tantissimo nei lavori di ripristino e contenimento che la Regione Siciliana ha iniziato da alcuni mesi lungo il litorale interessato, ma soprattutto contiamo sul rispetto della gente e sull’opera che tutti i sindaci e i comuni firmatari della Carta potranno portare avanti per una difesa più costante ed efficace di tutto il patrimonio naturale costiero”.
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